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Il 26 maggio 1926 nasceva Miles Davis, leggenda del jazz, grande innovatore musicale del XX secolo. Proprio il 26 maggio scorso, giorno che sarebbe stato il suo 88° compleanno, New York ha voluto celebrarlo intitolando una strada a suo nome: Miles Davis Way, già West 77th Street.
Cresciuto a East St. Louis, Illinois, dopo il diploma Miles Davis si trasferisce a New York, non solo perché a metà degli anni Quaranta New York era il centro nevralgico della vita notturna e della musica jazz, ma soprattutto per avverare il sogno (che gli riesce quasi subito) di suonare insieme ai grandi della musica di quel tempo: Charlie Parker e Dizzy Gillespie, per esempio, che lo avevano stregato ad un concerto della big band di Billy Eckstine a cui aveva assistito quando viveva a St. Louis. Ormai diventata la sua città adottiva, Miles nel 1950 si trasferisce nel cuore di New York, a Manhattan, proprio in W. 77th St., dove vivrà fino alla metà degli anni Ottanta.
In questo luogo Miles Davis compose alcuni dei più grandi brani di tutti i tempi, rimasti nella leggenda, e anche Quincy Troupe, poeta, scrittore e giornalista statunitense, nonché biografo ufficiale e redattore di Miles: The Autobiography, ha sottolineato il valore di quel luogo, affermando: “Il contributo che Miles ha dato alla musica, soprattutto quando viveva in quella strada, è incommensurabile”.
Gale Brewer, presidente del distretto di Manhattan, ha sempre sostenuto con grande forza il riconoscimento della Miles Davis Way sulla Upper West Side, ma chi si è davvero battuta per la ridenominazione della via è stata Shirley Zafirau, una semplice vicina di casa del grande trombettista, un’ “eroe” per tutta la famiglia Davis, come l’ha definita il batterista Vince Wilburn Jr., nipote di Davis.
La signora Zafirau, vera e propria appassionata di jazz, dopo essere diventata guida turistica, si è resa conto che altre icone musicali – come Duke Ellington, Chico O’Farrill e John Hicks, per esempio – avevano strade intitolate a loro. Così, negli ultimi cinque anni, Shirley ha avviato una campagna battendosi per portare il cognome Davis sull’insegna della via. La sua memoria è molto differente dall’immagine di un Miles Davis tristemente ricordato per il suo abuso di droghe e i maltrattamenti sulle donne: “Si vedeva spesso Davis seduto nella veranda del suo appartamento, salutava i passanti e talvolta vi organizzava anche jam session”, dice.
Una cosa è certa: Davis in quei luoghi ha composto la musica per album celebri e mai dimenticati come Kind of Blue e Bitches Brew, e se è vero che le energie rimangono nei luoghi… le immortali vibrazioni sonore del grande jazz rimarranno per sempre in Miles Davis Way.
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