
Se tra i buoni propositi di settembre c’è quello di creare il vostro orto sul balcone ecco i consigli su come organizzarlo e su cosa coltivare.
L’Acacia dealbata, comunemente chiamata mimosa, vive in questi giorni il suo momento di massima diffusione. Come piante ornamentali, o essenza profumata
Come l’eucalyptus è stato introdotto in Europa dall’Australia, all’inizio dello scorso secolo.
E’ essenzialmente una pianta ornamentale, nota per i suoi fiori minuscoli e gialli, riuniti in spighe allungate. Esistono però in natura altre specie di mimose, diffuse prevalentemente in climi tropicali, che possiedono proprietà medicinali utilizzabili dall’uomo; l’olio essenziale di mimosa ha infatti grandi proprietà rilassanti e antidepressive.
Nonostante il suo aspetto fragile, la mimosa è una pianta eccezionalmente vitale e robusta e può evocare anche l’energia profonda e nascosta della femminilità. Non a caso è l’emblema di rinascita e di vittoria delle donne.
Vive nelle Indie e in Africa orientale. E’ un albero di circa 10 metri, molto simile alla nostra mimosa. La parte utilizzata è il midollo del tronco, che una volta lavorato e bollito viene comunemente chiamato catechu. Questo, sotto forma di polvere o di tintura, trova applicazione come astringente e rinfrescante per la cavità orale e l’intestino, nonché come antidiarroico, per la presenza di tannini e vitamina P.
E’ diffusa nelle zone tropicali dell’Africa, ma anche in Brasile e in Argentina. Ha un’altezza variabile dai 5 ai 15 metri, rami con spine affilate e fiori di colore giallo intenso. Dall’incisione dei suoi rami si ottiene la gomma arabica, noto emolliente e rinfrescante dell’apparato digerente, generalmente utilizzato negli sciroppi. Questa pianta, detta anche Mimosa nilotica, era nota fin dagli antichi egizi, nelle cui tombe sono stati rinvenuti i baccelli caratteristici. Questi ultimi vengono anche oggi utilizzati dalle popolazioni locali come foraggio per cammelli, pecore e capre.
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