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Stop, support, report: l’associazione per la musica elettronica ha firmato le linee guida per contrastare molestie sessuali e discriminazioni di genere.
L’associazione per la musica elettronica (Afem) ha siglato e lanciato un nuovo codice di condotta per prevenire ed evitare casi di molestie sessuali e discriminazione di genere sul luogo di lavoro.
Il Diversity & inclusion working group interno all’associazione ha lavorato per diversi mesi allo sviluppo e alla redazione del documento finale, che è già stato approvato da oltre duecento aziende, tra cui Shesaid.so e Ade (la più grande piattaforma di musica elettronica) e i magazine media partner di Afem come Mixmag e DJ Mag.
Il codice è rivolto sia alle società associate che all’intera industria della musica elettronica, così come è rivolto sia alle grandi aziende che a quelle più piccole, fino ad arrivare ai freelance. Lo scopo è quello di diventare documento di riferimento per la creazione di “un ambiente in cui determinati comportamenti non sono tollerati attraverso la consapevolezza, l’educazione, un maggiore rispetto, protezione e prevenzione”.
Per l’associazione, il documento rappresenta l’inizio di un processo necessario di definizione degli standard professionali nell’ambito della musica, considerato che gran parte dell’industria della musica elettronica è composta da piccoli operatori e dipendenti freelance che non hanno risorse di D&I e la documentazione specifica a cui fare riferimento in materia di molestie sessuali.
Le parole chiave su cui si basano le nuove linee di condotta sono “Fermare. Supportare. Denunciare.”. L’obiettivo è quello di offrire una serie di indicazioni pratiche e utili ai datori di lavoro per riuscire a riconoscere, impedire e denunciare episodi di molestie sessuali o discriminazione di genere, nonché supportare le vittime di tali comportamenti.
Prima di tutto il documento delinea e definisce i diversi tipi di molestie sessuali e discriminazione di genere, facendo chiarezza sulle loro definizioni. Solo conoscendo nel dettaglio le dinamiche e i comportamenti che innescano episodi di violenza e discriminazione, è possibile riconoscerli e intervenire in modo responsabile e sicuro. Nel caso della discriminazione di genere, essendo frutto di pregiudizi inconsci, è spesso difficile da riconoscere e contrastare: il documento cerca di fornire tutti i dettagli pratici per intervenire.
Il secondo punto sottolinea la necessità di supportare coloro che segnalano una cattiva condotta o un comportamento non professionale. L’ultimo punto si basa sul denunciare apertamente, cosa che spesso non avviene nei luoghi di lavoro.
Lanciando il documento, il direttore generale di Afem, Greg Marshall ha dichiarato: “Vogliamo creare una cultura della musica elettronica in cui tutti i soggetti coinvolti si sentano al sicuro, rispettati e liberi da molestie sessuali e rischi di aggressione, per garantire ambienti sicuri per fan e professionisti e per una cultura di sostegno alle vittime di molestie e aggressioni per garantire che siano incoraggiate a farsi avanti e sentano che saranno supportate quando lo faranno”.
Quando si parla di luoghi di lavoro nell’ambito della musica elettronica si fa riferimento non solo agli uffici dei piani manageriali, ma anche a locali, club, tour bus, backstage, green room, after party e il palco, così come specificato dallo stesso codice, che aggiunge: “In ogni ambiente di musica elettronica, le molestie sessuali e la discriminazione di genere sono inaccettabili”.
Per questo si fa riferimento anche agli stessi artisti e ai loro rappresentanti. Nel documento si legge: “Ci si aspetta che gli artisti e i loro rappresentanti (non solo manager, agenti, tour manager o responsabili di produzione) diano il buon esempio (…). Non c’è nessuna area in cui tale comportamento è considerato accettabile. Gli artisti e i loro rappresentanti devono affrontare qualsiasi caso noto di molestie sessuali da parte dei loro clienti o membri del loro team e intraprendere le azioni necessarie”.
Tra i membri del gruppo di lavoro che ha sviluppato il documento, anche Andreea Magdalina, fondatrice della comunità di supporto per donne Shesaid.so, che ha affermato: “La nostra speranza è che questo documento possa dissipare ogni incertezza riguardo al tipo di comportamento che dovrebbe essere incoraggiato o, al contrario, penalizzato. Per le donne e le altre minoranze di genere queste linee sono chiaramente distinte, sebbene comprendiamo gli scenari sfumati in cui si svolgono e l’istruzione necessaria richiesta per rafforzarli”.
La pubblicazione del codice arriva dopo i numerosi casi di molestie sessuali denunciati nel mondo della musica elettronica degli ultimi mesi (come le accuse contro produttori tra cui Bassnectar , Erick Morillo e Derrick May) e il lancio della campagna MeToo #ForTheMusic, avviata di recente dalla deejay britannica Rebekah.
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