Studiati per indurre quiete di spirito e rilassare la mente, in Giappone i giardini ci insegnano a prenderci cura dei dettagli della natura.
Montecristi, un paradiso in Repubblica Dominicana
Siamo nel nord ovest della Repubblica Dominicana, al confine con Haiti e a pochi chilometri dall’isola di Tortuga: Montecristi è una regione ancora aspra e selvaggia che offre una natura incontaminata e non solo spiagge, sole e mare. Vanta ben 9 aree protette: un paradiso per chi ama vivere in vero contatto con il territorio. Montecristi, paradiso naturale
Siamo nel nord ovest della Repubblica Dominicana, al confine con Haiti e a pochi chilometri dall’isola di Tortuga: Montecristi è una regione ancora aspra e selvaggia che offre una natura incontaminata e non solo spiagge, sole e mare. Vanta ben 9 aree protette: un paradiso per chi ama vivere in vero contatto con il territorio.
Montecristi, paradiso naturale
Non è affollata di turisti – pochi gli italiani per via della mancanza di un collegamento diretto – ma è solo un bene: Montecristi è rimasta autentica e ospitale. San Fernando de Montecristi è il suo capoluogo: grandi viali costruiti nella metà del secolo passato, case in stile coloniale e come uniche vere attrazioni la Torre dell’Orologio, una originale costruzione francese del secolo XIX e il Museo Maximo Gomez e Jose’ Marti. La bellezza vera della regione, ciò per cui arrivare fino a qui, è la natura, la terra e il mare. I fondali custodiscono ancora galeoni affondati, un record di 261, poiché questi erano i mari dei pirati e dei grandi navigatori. Il famigerato pirata Frances Drake usava infatti Montecristi come base per rifornire le proprie navi e nascondersi dalla flotta spagnola nel XVI secolo. Sia lui che gli altri pirati attaccarono innumerevoli navi spagnole, saccheggiandole e facendole affondare lungo le coste di Montecristi.
Il vero tesoro è il territorio che si tenta di salvaguardare grazie a nove aree protette. El Morro, un promontorio roccioso sul mare alto 242 metri sul livello del mare – chiamato il “dromedario che dorme” -, regala panorami unici, tra i quali un bosco secco subtropicale circondato da una fitta foresta di banchi di mangrovie che si può percorrere a piedi oppure via mare attraverso una rete di canali navigabili. Montecristi infatti ospita il 40% della superficie di mangrovie del paese. Chi visita Montecristi non può non andare all’atollo di Cayo Arena (Paraíso), una lingua di sabbia nel mezzo dell’oceano con una barriera corallina in cui i turisti possono nuotare insieme a pesci addomesticati nel loro habitat naturale. Qui si trova la più grande barriera corallina del paese, che va da Manzanillo a Puerto Plata, come Los Cayos de los Siete Hermanos (gli Isolotti dei Sette Fratelli), un gruppo di piccole isolette coralline dove fare snorkeling.
Per gli amanti del birdwatching, Montecristi, tra le isole caraibiche, è la zona detiene il primo posto come destinazione privilegiata per la presenza di uccelli migratori.
Montecristi: un po’ di storia
Per non considerare questa terra solo un paradiso naturale ma anche un luogo storicamente importante occorre sapere che Montecristi è stata la culla degli eroi della Restaurazione che sconfissero l’esercito spagnolo nel XIX secolo per l’indipendenza, e qui si conservano ancora importanti tracce della storia del paese e non solo.
A San Fernando de Montecristi inoltre, il 25 marzo 1895, Maximo Gomez e Jose’ Marti firmarono il Manifesto di Montecristi che proclamava l’indipendenza cubana.
Il generale dominicano Máximo Gómez è considerato con Maceo il più importante condottiero militare della guerriglia condotta fra il 1868 e il 1898 contro la Spagna, che occupava come colonia l’isola di Cuba fin dal 1492. José Julián Martí Pérez, politico, scrittore e rivoluzionario cubano, è stato leader del movimento per l’indipendenza cubana, a Cuba è considerato il più grande eroe nazionale.
Ultima nota di colore: qui si svolge il Carnevale più conosciuto di tutta la Repubblica Dominicana, per chi vuole conoscere la cultura e le feste del paese è il periodo giusto in cui visitarlo.
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