Non sarebbe stata un’aggressione a uccidere l’ippopotamo Gustavito, ma l’incuria

In seguito all’autopsia effettuata sul corpo dell’animale è emerso che l’ippopotamo dello zoo di San Salvador potrebbe non essere stato ucciso da ignoti aggressori.

Settimana scorsa la notizia della morte di Gustavito, ippopotamo di quindici anni detenuto nello zoo di San Salvador, aveva suscitato rabbia e indignazione in tutto lo stato di El Salvador e non solo. Secondo le prime ricostruzioni si riteneva che l’animale fosse morto in seguito alle gravi ferite riportate dopo l’aggressione da parte di ignoti che avrebbero colpito Gustavito con armi e oggetti contundenti. L’autopsia sul corpo dell’ippopotamo racconterebbe però un’altra storia.

Non sono state le lame a uccidere Gustavito

I funzionari che hanno effettuato l’esame post-mortem hanno rivelato di non aver trovato alcun segno di ferite da lama sul corpo di Gustavito, sostenendo che l’animale sarebbe invece morto a causa dello stato di incuria in cui viveva. In seguito ad un esame approfondito è emerso che ad aver ucciso Gustavito sarebbe stata un’emorragia polmonare, lo ha affermato il procuratore Mario Salazar.

L'ippopotamo Gustavito dello zoo di San Salvador
Gustavito era un esemplare maschio di ippopotamo (Hippopotamus amphibius) di quindici anni che da tredici anni era rinchiuso nello zoo di San Salvador, capitale dello stato di El Salvador

Vittima dell’incuria

Alla luce delle nuove rivelazioni i procuratori che stanno lavorando al caso ritengono che non ci sia stato alcun attacco da parte di balordi ai danni di Gustavito, e che l’ippopotamo sia morto a causa dell’incuria in cui viveva e della mancanza di sufficienti cure veterinarie da parte dei funzionari dello zoo. Silvia Elena Regalado, ministro della Cultura di El Salvador, ha però affermato che la morte di Gustavito potrebbe essere una conseguenza del presunto attacco e che l’ipotesi non possa ancora essere scartata. Quel che è certo è che la vita di Gustavito sia finita anzitempo, gli ippopotami vivono mediamente circa cinquanta anni, e che lo zoo è incompatibile con il benessere degli animali.

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