
Lo ha fatto sapere la Provincia di Trento che ha agggiuno che “da un primo esame esterno della carcassa dell’orsa F36 non è stato possibile avanzare ipotesi sulla causa della morte”.
La nave di Sea Shepherd sosterà a Venezia dall’1 al 7 febbraio, sarà possibile visitarla, conoscere l’equipaggio e sostenere l’organizzazione che protegge la fauna marina del pianeta.
Da quasi quaranta anni i volontari di Sea Shepherd solcano i mari del globo per contrastare il massacro delle specie selvatiche che popolano gli oceani e i loro ecosistemi. A differenza di altre organizzazioni conservazioniste quella fondata da Paul Watson, oltre a documentare le attività illecite commesse ai danni della biodiversità marina e a sensibilizzare l’opinione pubblica, agisce direttamente per contrastare le attività di pesca illegali, sabotando e ostacolando baleniere e pescherecci.
Dall’1 al 7 febbraio attraccherà per la prima volta in Italia, a Venezia, la nave Bob Barker, imbarcazione che batte la bandiera nera di Sea Shepherd che raffigura un teschio con disegnati un delfino e un capodoglio e un tridente incrociato con un bastone da pastore. L’imbarcazione ha preso parte ad alcune delle principali imprese di Sea Shepherd, dalle campagne antartiche in difesa delle balene nel Santuario dei cetacei nell’Oceano Antartico, a quella per proteggere i globicefali nelle isole Faroe.
Quella di Venezia è dunque un’occasione unica per conoscere l’equipaggio di Sea Shepherd, rigorosamente volontario, e l’organizzazione che lotta per tutelare un patrimonio comune, la fauna dei nostri mari. “Le nostre navi sono le vostre navi, i nostri equipaggi sono i vostri equipaggi, le nostre vittorie sono le vostre vittorie, e le vite che salviamo sono le vite che tutti noi salviamo insieme!”, ha dichiarato il capitano Paul Watson, fondatore e presidente di Sea Shepherd.
A bordo della Bob Barker, guidata dal capitano Antonio Sueiras Zaurin, è presente anche una ragazza italiana, Melissa Bortolin. La nave sarà attraccata alla darsena di Marina Vento di Venezia, nell’Isola della Certosa, presso i nuovi pontili galleggianti.
Sabato 6 (la nave sarà invece ormeggiata presso il molo Riva Sette Martiri, vicino Piazza San Marco) e domenica 7 (di nuovo a Marina Vento di Venezia ) i volontari dell’organizzazione organizzeranno visite guidate aperte al pubblico a bordo della nave e saranno a disposizione del pubblico presso il punto informazioni situato in prossimità dell’imbarcazione. Domenica, alle ore 14, è prevista una conferenza stampa aperta al pubblico con il capitano Alex Cornelissen, ceo di Sea Shepherd Global, il capitano della Bob Barker, Antonio Sueiras Zaurin, l’equipaggio internazionale di bordo e il vice presidente di Sea Shepherd Italia, Enrico Salierno.
Oltre a poter conoscere da vicino una delle più importanti realtà dell’attivismo ambientale e livello globale, la tappa veneziana della Bob Barker consentirà anche di poter dare il proprio contributo nella salvaguardia delle balene e degli altri animali marini. “Abbiamo bisogno del vostro aiuto per poter continuare a mantenere la Bob Barker in mare insieme alle altre navi della flotta”, si legge nel comunicato dell’associazione.
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale.
Lo ha fatto sapere la Provincia di Trento che ha agggiuno che “da un primo esame esterno della carcassa dell’orsa F36 non è stato possibile avanzare ipotesi sulla causa della morte”.
L’orsa Jj4 e l’orso Mj5 non saranno abbattuti almeno fino al 27 giugno. Lo ha decisio il Tar di Trento, accogliendo le istanze dei gruppi animalisti.
Scoperto un nuovo albero tropicale nella foresta Ebo, in Camerun, che Leonardo DiCaprio ha contribuito a proteggere. Per questo gli scienziati glielo hanno dedicato.
In ripresa il tonno, mentre il drago di Komodo risulta in pericolo a causa dei cambiamenti climatici. Squali e razze a rischio a causa della pesca eccessiva.
Una ricerca dell’Ispra evidenzia come il consumo di suolo rappresenti ormai un’emergenza nazionale: nelle due città persi oltre 4mila ettari in 14 anni.
La riduzione massima consentita delle colonie di api a causa dell’utilizzo di pesticidi, passa dal 7 al 10 per cento. Ora l’Efsa dovrà finalizzare il documento di orientamento.
Intervista a Piera Tortora, coordinatrice del progetto Sustainable ocean for all dell’Ocse: “Si rischiano effetti globali catastrofici e irreversibili”.
Una rovere di quasi mille anni, cresciuta resistendo alle intemperie, è la testimone che servirà per capire come è cambiato e cambierà il clima nel bacino del Mediterraneo.
Il Piano per la biodiversità approvato dalla Commissione europea prevede di coltivare il 25 per cento delle superfici agricole con metodo bio.