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Dopo anni di lavoro, di raccolta dati, di aggiornamenti, pubblicato il Nuovo Catasto dei Ghiacciai Italiani. Tra numeri, stato di salute e nuove scoperte.
Un lavoro enorme, una pubblicazione importantissima, non solo per il mondo scientifico e accademico. Perché i ghiacciai sono la nostra risorsa d’acqua dolce. E oggi si stanno frammentando, ritirando inesorabilmente.
Il Nuovo Catasto dei Ghiacciai Italiani è un vero e proprio atlante aggiornato, dopo più di cinquatanni dall’ultima pubblicazione. Un documento che va a censire lo stato di salute dei ghiacciai alpini, con immagini, dati, foto satellitari, confronti.
Presentato ufficialmente in occasione del 19mo Alpine Glaciology Meeting, il più importante convegno europeo di glaciologia dedicata alle Alpi, ha visto il lavoro di un gruppo di ricercatori e studenti, guidati dal professor Claudio Smiraglia professore ordinario di Geografia fisica e Geomorfologia all’Università degli Studi di Milano e coadiuvati da Agostino Da Polenza, presidente di EvK2Cnr e Guglielmina Diolaiuti.
Alla pubblicazione ha infatti collaborato anche l’associazione EvK2Cnr, l’avamposto italiano ai piedi dell’Himalaya, il Comitato Glaciologico Italiano, e Levissima che ha supportato la ricerca con finanziamenti privati. “Siamo davvero orgogliosi di presentare oggi la pubblicazione del Nuovo Catasto dei Ghiacciai Italiani. Il Catasto è uno strumento indispensabile per capire lo ‘stato di salute’ del cuore freddo delle nostre Alpi, la cui evoluzione è il principale indicatore dei cambiamenti climatici in atto”, ha dichiarato Claudio Smiraglia.
903 corpi glaciali, una superficie complessiva di 369 kmq, una maggioranza di ghiacciai piccoli e frammentati,
6 regioni italiane interessate tra le quali solo una, l’Abruzzo, non alpina.
– 30 per cento (157 kmq), passando da 527 km² agli attuali 370 km² (circa 3 km² persi all’anno).
I ghiacciai italiani sono numerosi, frammentati e di piccole dimensioni, in media 0,4 kmq.
Solo tre ghiacciai presentano un’area superiore ai 10 kmq: i Forni, in Lombardia (Parco Nazionale dello Stelvio), il Miage, in Valle d’Aosta (Gruppo del Monte Bianco), e il complesso Adamello-Mandrone, in Lombardia e Trentino (Parco dell’Adamello).
Dieci anni di dati, esperimenti, di scalate e ramponi incastrati nel ghiaccio. “Il Nuovo Catasto dei Ghiacciai ci permette di valutare l’evoluzione dei ghiacciai negli ultimi decenni e di quantificare le variazioni di superficie e di morfologia conseguenti al cambiamento climatico in atto”.
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