La capacità rinnovabile globale crescerà di 2,7 volte entro il 2030, superando le ambizioni dei Paesi di quasi il 25%. Ma è ancora lontana dal triplicarsi.
Nuovo record per la Germania che per alcune ore produce più energia rinnovabile di quella che le serve
Un nuovo record per l’energia rinnovabile in Germania. Il primo maggio scorso, l’elettricità consumata proveniva esclusivamente da fonti rinnovabili.
Un altro record per le rinnovabili in Germania. Secondo dati ufficiali della Federal network agency tedesca lo scorso primo maggio le rinnovabili hanno fornito per alcune ore più del 100 per cento della potenza richiesta dal Paese.
Today, 1st May, #renewables in Germany ?? produce more than 100% of electricity demand, pushing WEM prices into negative. Live data on: https://t.co/Ie84JVOdSB pic.twitter.com/6XXvH2FMsC
— ENERGY.MEX-DE (@AEEPMexDe) 1 maggio 2018
Solare ed eolico fanno il record dell’energia rinnovabile
Sole e vento hanno contrassegnato il primo maggio in Germania, giornata dedicata come in Italia alla Festa del Lavoro. Condizioni che, alle 13.00, hanno permesso alla produzione di energia rinnovabile di raggiungere i 53.987 megawattora, mentre il consumo è stato di 53.768 MWh. Per circa due ore e mezza, la produzione di energia rinnovabile ha superato la domanda energetica del Paese.
I record dell’energia rinnovabile stanno diventando “normali” in Germania
Il ministro federale tedesco per l’economia e l’energia, Peter Altmaier, ha definito “grande” il risultato raggiunto, ma non è la prima volta che l’energia rinnovabile segna risultati positivi in Germania. Nelle prime ore del primo giorno dell’anno, anche in questo caso una giornata festiva, grazie a una riduzione della domanda di energia e a condizioni meteorologiche favorevoli, l’energia rinnovabile aveva coperto il 100 per cento della produzione di elettricità. Nell’autunno dello scorso anno, precisamente il 28 ottobre, grazie ad una produzione di energia eolica abbondante, l’elettricità è stata venduta a un prezzo negativo.
Gli investimenti tedeschi in infrastrutture per le rinnovabili
Nell’occasione del record del 1° maggio, il ministro Peter Altmaie ha sottolineato la necessità di investire sulle infrastrutture elettriche, in particolare sull’implementazione delle linee necessarie a portare l’elettricità pulita in tutto il Paese a cui, di fatto, la Germania sta già provvedendo. Uno dei principali progetti a cui si sta lavorando è il SuedOstLink, un cavo ad alta tensione lungo 580 chilometri posato interamente sottoterra. La linea elettrica co-finanziata con 70 milioni di euro dall’Unione Europea permetterà di creare un collegamento tra l’energia eolica prodotta nel nord del Paese e i centri di consumo ubicati nel sud, garantendo una migliore integrazione delle energie rinnovabili alla rete elettrica. Il progetto servirà anche a rafforzare lo scambio di energia a livello transfrontaliero con gli Stati membri dell’UE confinanti.
In 10 anni la Germania cambia il paradigma energetico
In Germania, nel corso del 2017, il 36 per cento dell’elettricità prodotta nel Paese proveniva da tecnologie rinnovabili anche se questo non ha portato al calo delle emissioni di carbonio che ci si poteva aspettare, rimasto negli ultimi tre anni costante. La causa del mancato risultato è da ricercare nell’attuale utilizzo di centrali a carbone, in particolare di lignite. Aspetti che sono oggetto di confronto in un Paese che, entro il 2025, ha già programmato il proprio cambio di paradigma energetico. La Germania, infatti prevede di arrivare in meno di 10 anni a provvedere alla propria domanda di energia con il 40-45 per cento da fonti pulite. Uno sforzo che la stessa Merkel ha definito “erculeo” anche in relazione al sostanzioso piano di investimento stimato in mille miliardi di dollari nei prossimi 20 anni.
Siamo anche su WhatsApp. Segui il canale ufficiale LifeGate per restare aggiornata, aggiornato sulle ultime notizie e sulle nostre attività.
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale.
Dal 15 ottobre al 1 dicembre, i riscaldamenti si potranno accendere ovunque in Italia. Troppi ancora gli impianti a metano, meglio le pompe di calore.
Si punta arrivare al net zero del 2050 con almeno l’11 per cento di energia prodotta dai nuovi reattori, tutto fermo però sulla gestione delle scorie.
Il 30 settembre, la Ratcliffe-on-Soar, la 18esima centrale più inquinante d’Europa, ha smesso di bruciare carbone. D’ora in poi produrrà idrogeno verde.
L’energia solare continua a battere tutti i pronostici. Per Ember, il fotovoltaico supererà, a livello globale, la maggior le previsioni del settore nel 2024.
Il leader dell’Azerbaigian, che a novembre ospita la Cop29, è stato accolto in Italia come un partner strategico. Cruciali le intese sul gas. Ma non sono mancate le critiche degli attivisti per la linea dittatoriale che continua a perseguire.
Entro tre anni, entrerà in funzione uno dei giacimenti di gas più imponenti d’Italia. Per Eni, il gas è ancora indispensabile per la transizione energetica. Per la scienza, la transizione deve essere rapida.
La più grande compagnia energetica del Paese il 31 agosto ha chiuso l’ultima centrale elettrica a carbone: uno step importante per il futuro danese.
L’enorme centrale solare si chiamerà Sun Cable e prevede anche un cavo sottomarino da 4.300 chilometri per fornire energia a Singapore.