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Dal 1 al 16 febbraio nelle botteghe Altromercato di tutta Italia si svolge la campagna “I giorni dell’olio”, per assaggiare concretamente i frutti dell’agricoltura sostenibile praticata nei terreni confiscati alla criminalità organizzata. Nelle Botteghe Altromercato di tutta Italia sarà possibile assaggiare l’olio extravergine d’oliva ‘ndrangheta free della cooperativa calabrese Giovani in Vita oppure le olive verdi
Dal 1 al 16 febbraio nelle botteghe Altromercato di tutta Italia si svolge la campagna “I giorni dell’olio”, per assaggiare concretamente i frutti dell’agricoltura sostenibile praticata nei terreni confiscati alla criminalità organizzata.
Nelle Botteghe Altromercato di tutta Italia sarà possibile assaggiare l’olio extravergine d’oliva ‘ndrangheta free della cooperativa calabrese Giovani in Vita oppure le olive verdi Bella di Cerignola della cooperativa Pietra di Scarto, in vendita da marzo. La campagna ”I giorni dell’Olio” rientra nel progetto Solidale Italiano Altromercato per valorizzare i prodotti realizzati in Italia da cooperative, consorzi e organizzazioni di carattere nazionale attivi in aree problematiche del Paese, applicando i princìpi del commercio equo e solidale.
La cooperativa Giovani in Vita, nata a Sinopoli nel 2003, opera in aree della Calabria dove la presenza della ‘ndrangheta rimane molto forte soprattutto in ambito agricolo. Gestisce circa 32 ettari di terreni confiscati alla ‘ndrangheta, opera su terreni agricoli di privati che subiscono intimidazioni e si impegna nel recupero di soggetti svantaggiati, che rischiano di diventare manovali della criminalità organizzata.
La cooperativa Pietra di Scarto produce olive su terreni confiscati alla criminalità organizzata a Cerignola; è attiva dal 1996 nella promozione del commercio equo e solidale, in collaborazione con Libera e la Confederazione Italiana Agricoltori. I suoi obiettivi sono il riuso sociale dei terreni, attraverso l’inserimento lavorativo di soggetti svantaggiati normalmente esclusi dal mondo del lavoro, e la realizzazione di attività di educazione alla legalità utili al territorio. Il bene confiscato è stato intitolato alla memoria di Francesco Marcone, ucciso dalla mafia foggiana nel 1995.

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