Il ragno Araneus ventricosus riesce a manipolare i segnali luminosi delle lucciole maschio per catturare altri individui nella sua tela.
Sulle tracce dell’orso bruno marsicano: l’impegno concreto di Bialetti per la tutela della biodiversità
Un percorso di sostenibilità che arriva fino all’Abruzzo, dove Bialetti è in prima linea nel sostegno al progetto Orso 2×50 di Wwf Italia.
- L’orso bruno marsicano vive principalmente nel parco nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise; ne sono rimasti poco più di cinquanta.
- Bialetti, eccellenza italiana del caffè da sempre attenta alla sostenibilità, sigla una partnership biennale col Wwf Italia per il sostegno al progetto Orso 2×50.
- L’iniziativa si pone l’obiettivo di raddoppiare entro il 2050 sia l’areale occupato dagli orsi bruni marsicani sia l’entità della loro popolazione.
- Per sottolineare il proprio impegno verso questa causa, Bialetti ha organizzato l’experience Sulle tracce dell’orso bruno marsicano coinvolgendo quattro content creator.
È un animale imponente (il peso del maschio può superare i due quintali) ma al tempo stesso velocissimo, con un udito e un olfatto straordinariamente sviluppati. Stiamo parlando dell’orso bruno marsicano, una specie ormai rarissima: gli animali rimasti sono una cinquantina o poco più. Vivono principalmente nel parco nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise, uno scrigno di biodiversità prezioso e ancora selvaggio. Con il progetto Orso 2×50, il Wwf Italia si è posto la sfida di ottenere risultati concreti nella sua tutela. Bialetti, azienda italiana considerata icona del caffè nel mondo, è stata la prima a salire a bordo. Una partnership coerente con il percorso di sostenibilità dell’azienda, nato con un prodotto di per sé ecologico, la moka, e che si manifesta anche nello sviluppo di nuovi prodotti.
Alla scoperta dell’habitat dell’orso bruno marsicano
Per amplificare la consapevolezza sull’importanza dell’orso bruno marsicano, Bialetti a fine maggio ha organizzato un tour alla scoperta dei luoghi in cui vive, con la partecipazione di quattro ospiti che godono di un grande seguito sui social media: Giovanni Arena, Davide Nanni, Diletta Secco e Margot Sikabonyi. Il viaggio è iniziato nel parco nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise e proseguito nell’oasi Wwf Gole del Sagittario.
La giornata è iniziata già dalle prime ore del mattino con un’attività di wild watching dalla terrazza naturale nei pressi del borgo di Gioia Vecchio, per poi proseguire con un trekking alla scoperta delle Foreste vetuste, antiche faggete riconosciute dall’Unesco come Patrimonio mondiale. Il viaggio è proseguito con la visita all’oasi Wwf Gole del Sagittario, che gode anche dello status di riserva regionale. Lì, tra le gole calcaree scavate dal fiume Sagittario, gli ospiti hanno potuto osservare da vicino le azioni previste dal progetto Orso 2×50 e documentarle attraverso i loro popolarissimi canali social, contribuendo a sensibilizzare il pubblico.
Cosa prevede il progetto Orso 2×50 del Wwf Italia
Fin dal nome, il progetto Orso 2×50 mette bene in chiaro l’ambizioso obiettivo che intende raggiungere. Un obiettivo che – per scelta – è misurabile e preciso: raddoppiare entro il 2050 sia l’areale occupato dagli orsi bruni marsicani sia l’entità della loro popolazione, raggiungendo i cento individui.
È un traguardo che diventa possibile soltanto se si agisce su più fronti. L’orso bruno marsicano infatti ha bisogno di grandi spazi per vivere e riprodursi. Bisogna quindi intervenire su tutti quegli elementi di disturbo che ne minacciano la sopravvivenza, per esempio promuovendo la sicurezza stradale per evitare incidenti; oppure installando recinzioni elettrificate per difendere pollai, greggi e arnie ed evitare così conflitti con l’uomo; migliorando le condizioni dei corridoi ecologici, cioè quei territori che collegano tra loro le aree protette; sensibilizzando la comunità locale e i turisti che visitano il parco nazionale.
“Grazie al sostegno di Bialetti potremo portare avanti anche nei prossimi due anni azioni fondamentali per garantire un futuro a questa sottospecie unica e a rischio critico di estinzione. Miglioreremo la connettività ecologica, diffonderemo conoscenze adeguate e mitigheremo i conflitti con le comunità locali in altre aree fondamentali per l’espansione dell’orso marsicano in Appennino”, dichiara Marco Antonelli, naturalista della direzione conservazione Wwf Italia.
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