
Il 6 maggio l’Italia ha già consumato tutte le risorse naturali rinnovabili che le spettano per l’intero 2025: è l’Overshoot day del nostro paese.
L’umanità raggiunge l’Overshoot day già il 24 luglio: per il resto del 2025 consumerà più risorse di quelle che il Pianeta può rigenerare.
La Terra mette a disposizione dell’umanità innumerevoli risorse, come il legname nelle foreste e il pesce nei mari, e servizi, come l’assorbimento della CO2 e la capacità di produrre energia idroelettrica e dalle biomasse. Già il 24 luglio, però, la nostra specie ha esaurito tutto ciò che il Pianeta era in grado di rigenerare nell’arco dell’intero 2025. È l’Overshoot day, il giorno in cui l’umanità entra in debito con il Pianeta. E non era mai arrivato così presto.
Come sempre, l’Overshoot day 2025 è stato calcolato dal Global footprint network. Semplificando, è un rapporto tra domanda e offerta. Laddove la domanda è l’impronta ecologica, vale a dire la quantità di aree biologicamente produttive di cui una popolazione ha bisogno per ricavare risorse e per assorbire emissioni e rifiuti; l’offerta è la biocapacità, cioè la produttività delle risorse ecologiche del territorio. Il giorno in cui l’offerta supera la domanda è l’Overshoot day. Si tratta chiaramente di un simbolo: anche per tutto il resto dell’anno le attività umane continuano, non c’è alcun interruttore che si spegne. Ma è un simbolo molto potente perché ci dimostra quanto il nostro stile di vita sia insostenibile.
“Da un punto di vista economico, l’Overshoot day rappresenta un chiaro esempio di fallimento del mercato”, si legge nel comunicato diffuso dal Global footprint network. “Un fallimento del genere danneggia tutti. Costituisce una minaccia diretta per chi fa un uso eccessivo delle risorse, cioè per coloro che dipendono da grandi volumi di input naturali sottoprezzati, che potrebbero diventare sempre più scarsi. Se non corretto, questo meccanismo di mercato porta a interruzioni o shock economici, poiché incentiva un uso eccessivo autodistruttivo. Il fallimento del mercato rappresenta anche una perdita economica per i fornitori di biocapacità, che non vengono adeguatamente compensati”.
Sebbene non sia possibile comparare direttamente le varie edizioni perché il metodo di calcolo viene affinato nel tempo, il Global footprint network ci tiene a precisare che l’Overshoot day 2025 è il più precoce di sempre. Nel 1971, l’anno da cui è partito questo monitoraggio, cadeva il 29 dicembre: ciò significa che i giorni di “sforamento” erano appena due. Negli ultimi quindici anni è sempre stato entro la prima metà di agosto: nel 2020 è slittato leggermente in avanti con il blocco delle attività economiche e dei viaggi dovuto alla pandemia, salvo poi riassestarsi subito sui ritmi precedenti.
Se l’Overshoot day 2025 è il 24 luglio, significa che l’umanità sfrutta la natura a un ritmo 1,8 volte superiore rispetto alle capacità del Pianeta di rigenerarla. Ma ci sono popoli più “spreconi” di altri. Della categoria facciamo parte anche noi italiani che nel 2025 abbiamo raggiunto l’Overshoot day già il 6 maggio: ci servirebbero 4,4 Italie per sostenere i nostri consumi. Se tutto il resto dell’umanità avesse il nostro stesso stile di vita, avremmo bisogno di 2,9 pianeti. Nel 2025 il primo paese in assoluto a raggiungere l’Overshoot day è il Qatar il 6 febbraio, mentre il 13 marzo è il turno degli Stati Uniti, il 19 aprile della Francia e il 3 maggio della Germania.
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