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L’azienda giapponese, in collaborazione con il giovane architetto Akihisa Hirata, ha presentato nuove soluzioni per la produzione, l’accumulo e il risparmio dell’energia. Al Fuorisalone 2013 con “Energetic Energies”.
Come produrremo energia nel prossimo futuro? Quale sarà la
fonte più utilizzata? Sarà rinnovabile e pulita? Potremmo
accumularla e utilizzarla quando serve?
Sono queste le risposte alle quali l’architetto Akihisa Hirata insieme a Panasonic hanno
provato a dare una risposta, certo creativa e futuristica. Ecco
allora una sorta di paesaggio e smart city del futuro dove
l’energia è prodotta da pannelli fotovoltaici, conservata
tramite appositi accumulatori e utilizzata in maniera intelligente
grazie a luci LED a risparmio energetico.
“Questa installazione rappresenta un modello di città futura e
di paesaggio”, spiega Akihisa Hirata. “Immagino che nell’immediato
futuro moltissime delle nostre abitazioni saranno provviste di
pannelli fotovoltaici e così, presto, cambierà anche il
nostro modo di vedere e percepire la città”.
Una sorta di cambiamento radicale che trasformi le nostre
città, le nostre abitazioni, gli uffici, i negozi in luoghi di
produzione e consumo intelligente di energia. Un vero “nuovo stile
di vita”, come auspica Hirata.
“Ecco perché in questo modello i pannelli sono ovunque,
diffusi come le piante e disposti su vari piani e angolazioni.
Fluttuanti, che seguono il sole. Come accade con le foglie delle
piante”.
La natura e la società umana non sono più inconciliabili
nell’idea di smart town presentata dall’architetto giapponese, ma
fanno parte entrambe del pianeta. Una visione olistica: “Ho voluto
sottolineare come anche i pannelli fotovoltaici siano influenzati
dal tempo meteorologico. Un po’ come noi, come la terra e le piante
che risentiamo della presenza o meno del sole. Una sorta di legame,
di interconnessione”.
Dopo Fukushima, il Giappone
ha dovuto rivedere le proprie politiche per quanto riguarda la
produzione di energia, e ha scelto le rinnovabili. “L’era della
generazione centralizzata di energia in grosse centrali produttive
è ormai superata. Penso che nel prossimo futuro ogni piccolo
centro, ogni abitazione, ogni pannello fotovoltaico produrrà
energia, come un network che produce l’energia necessaria quando ne
ha bisogno e dove serve di più, proprio come accade per i
sistemi naturali”.
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