Australia, la Grande barriera corallina è sempre più bianca

Nuove foto scattate vicino a Palm Island documentano il fenomeno dello sbiancamento dei coralli che minaccia la sopravvivenza di questo straordinario ecosistema.

Le barriere coralline sono costruzioni magnifiche e bizzarre, vere e proprie cattedrali viventi erette da minuscole creature gelatinose, i polipi. L’esempio più grandioso di queste opere d’arte naturali è la Grande barriera corallina australiana che si estende per oltre 2.400 chilometri e in certi punti raggiunge uno spessore di centocinquanta metri. Tra poco più di trenta anni la Grande barriera corallina australiana, ecosistema che ospita migliaia di specie differenti, sarà probabilmente composta da banchi di detriti in rapida erosione.

Grande barriera corallina australiana
Lo sbiancamento e l’acidificazione degli oceani non sono le uniche minacce per le barriere coralline, pesca eccessiva, scarichi incontrollati e deforestazione potrebbero ucciderle prima © Phil Walter/Getty Images

L’estinzione dei coralli

Secondo i ricercatori le barriere coralline, evolutesi attraverso varie ere geologiche, non sopravvivranno all’uomo e saranno i primi ecosistemi a raggiungere l’estinzione ecologica nell’era moderna. Negli ultimi decenni la presenza di coralli nei Caraibi è diminuita di oltre l’80 per cento.

I coralli si stanno scolorendo

Una delle principali cause del progressivo declino delle barriere coralline è noto come “sbiancamento dei coralli”. I primi importanti casi di sbiancamento sono stati registrati alla fine degli anni Novanta e si stima che la frequenza e l’intensità di questo fenomeno sia destinata ad acuirsi in relazione all’aumento delle temperature globali.

Coralli morenti
Uno studio compiuto nel 2008 su oltre 800 specie di coralli ha riscontrato che un terzo delle specie esaminate era a rischio estinzione © Australian Marine Conservation Society

Cos’è lo sbiancamento dei coralli

Quando la temperatura dell’acqua supera un certo limite il legame simbiotico tra i coralli e i loro inquilini, microscopiche piante chiamate zooxantelle, si interrompe. A causa di un’anomala reazione chimica i coralli scacciano le zooxantelle (che conferiscono loro il colore caratteristico) e così facendo diventano bianchi, smettono di crescere e, solitamente, muoiono.

Nuovo caso di sbiancamento

Una nuova grave ondata di sbiancamento di coralli è stata registrata la scorsa settimana nei pressi di Palm Island, ed è stata documentata da alcuni sub dell’Australian Marine Conservation Society, che hanno poi inviato le fotografie al quotidiano britannico Guardian. Secondo l’agenzia federale statunitense Noaa (National oceanic and atmospheric administration), gran parte della Grande barriera corallina sarebbe a rischio sbiancamento entro il prossimo mese, perché sono state registrate temperature dell’acqua insolitamente calde al largo dell’Australia orientale. Secondo la Great Barrier Reef Marine Park Authority la temperatura dell’acqua, da Cape Tribulation a Townsville, è stata di due gradi maggiore rispetto alla media di questo periodo.

Australia, sbiancamento della barriera corallina
Senza i coralli l’incredibile biodiversità che caratterizza questi ecosistemi non ci sarebbe, ci sarebbe soltanto un deserto acquatico © Australian Marine Conservation Society

Ridurre le emissioni per salvare la barriera corallina

In base alle previsioni del Noaa la barriera corallina dovrà affrontare nelle prossime quattro settimane un elevato rischio di mortalità. Imogen Zethoven, manager della Great Barrier Reef Compaign, ritiene insufficiente il fondo di un miliardo di dollari stanziato lo scorso anno dal governo australiano per proteggere la barriera corallina, inferiore ai finanziamenti concessi alle attività di estrazione dei combustibili fossili, una delle cause primarie del degrado della barriera. “È immorale che quelli di noi che stanno dedicando la propria vita per cercare di proteggere l’ambiente debbano pagare tasse che sovvenzionano infrastrutture che causano i cambiamenti climatici – ha affermato Zethoven. – Se non invertiamo questa tendenza la nostra industria del turismo sarà condannata”.

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