Calendario Lavazza 2018, a che punto siamo con gli Obiettivi di sviluppo sostenibile

Nel calendario Lavazza 2018, 17 grandi personaggi raccontano il loro impegno per raggiungere gli Obiettivi di sviluppo sostenibile dell’Onu attraverso i ritratti del fotografo Platon. E tu cosa stai facendo?

Il 2030 è vicino, ma non siamo ancora pronti. Questa è la provocazione lanciata da Lavazza, storica azienda torinese produttrice di caffè, che attraverso il suo calendario 2018 chiede di riflettere su cosa stiamo facendo per raggiungere i 17 Obiettivi di sviluppo sostenibile – i Sustainable development goals (Sdg) – che le Nazioni Unite (Onu) hanno adottato a partire dal 2015 per migliorare in modo considerevole le condizioni di vita sulla Terra entro i prossimi dodici anni. La domanda “2030 What are you doing?” (cosa stai facendo per il 2030?), nome scelto per il calendario, è rivolta a tutti noi e ai 17 personaggi scelti per interpretare uno degli obiettivi e ritratti da Platon, il “fotografo dei potenti” per aver scattato i più influenti leader mondiali, i giganti dell’imprenditoria e le icone dello spettacolo.

17 personaggi per gli Obiettivi di sviluppo sostenibile

Dallo chef italiano Massimo Bottura, a uno dei padri dell’economia circolare, il belga Gunter Pauli, dall’economista e consigliere Onu Jeffrey Sachs, all’attivista per gli oceani Alexandra Cousteau (nipote del grande Jacques-Yves), dal tennista Andre Agassi a Carlo Petrini, il fondatore di Slow Food. I ritratti in bianco e nero di Platon offrono uno sguardo diretto e senza filtri sull’anima e sull’umanità di 17 personaggi che diventano “un nuovo gruppo di eroi culturali”, nelle parole del fotografo. Persone che “possono essere fonte di ispirazione e diventare il motore di una comunità di cittadini globali responsabili”, con l’obiettivo di “innescare un dibattito rispettoso sui temi che devono guidare la nostra coscienza e sull’importanza di una leadership positiva”, aggiunge.

Calendario Lavazza 2018 sachs
Jeffrey e Sonia Sachs interpretano l’Obiettivo di sviluppo sostenibile 17, rafforzare gli strumenti per la realizzazione degli obiettivi e dare nuova vita agli accordi globali per lo sviluppo sostenibile © Platon/Lavazza

L’inaugurazione del Calendario Lavazza 2018

Questo è il 26esimo anno che Lavazza sceglie di essere portavoce di grandi temi globali attraverso il suo calendario e l’edizione 2018, che si può sfogliare anche online, diventa il primo megafono artistico a livello mondiale degli obiettivi per il 2030 dell’Onu. Realizzato grazie alla direzione creativa di Armando Testa, è stato presentato all’Unicredit pavilion di Milano il 29 novembre, insieme ad Asvis, l’Alleanza italiana per lo sviluppo sostenibile. Oltre a Francesca Lavazza, membro del consiglio d’amministrazione dell’azienda, Platon e il fondatore e portavoce di Asvis Enrico Giovannini, per l’occasione erano presenti Bottura, Petrini, Cousteau e Pauli che hanno parlato dell’importanza dell’Obiettivo di sviluppo sostenibile che interpretano nel calendario e come stanno contribuendo al suo raggiungimento.

L’impegno per il 2030

Attraverso i volti di personaggi riconoscibili che rappresentano realtà straordinarie, Lavazza vuole “rendere pop un impegno universale verso il 2030, diffondere e far conoscere in modo capillare le tematiche e i protagonisti – spiega Francesca Lavazza –. Solo così potremo smuovere le persone, soprattutto i più giovani, a diventare i veri game changer del futuro”.

Per mettere in atto una “rivoluzione positiva” sono stati scelti soggetti che non muovono accuse o comunicano negatività – una strada facilmente percorribile considerando le problematiche che affrontano gli obiettivi, dalla povertà alla fame nel mondo, dalle disuguaglianze ai cambiamenti climatici. “Il 2030 è sempre più vicino ed è quanto mai urgente l’attivazione di una contaminazione virtuosa di persone”.

Anche Jeffrey Sachs, professore alla Columbia University e consigliere speciale del segretario generale delle Nazioni Unite António Guterres sugli Sdg, nonché ispiratore del calendario, mette in luce la necessità di costruire un impegno comune per affrontare le sfide per il 2030: “La chiave è la cooperazione globale, principio cardine che interessa tutti noi, non solamente i governi, ma anche gli individui, le aziende, le università e gli altri soggetti della società civile”. Così anche noi nel nostro piccolo possiamo “abbracciare la causa dello sviluppo sostenibile”. Senza aspettare che siano i grandi della terra a farlo al nostro posto.

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