Glifosato, ottomila denunce contro Bayer-Monsanto negli Stati Uniti

Sono migliaia le denunce depositate contro la Bayer-Monsanto. Un gruppo di attivisti denuncia: glifosato in decine di prodotti a base di avena.

La storica condanna subita dalla Monsanto – multinazionale di proprietà della tedesca Bayer – in un processo tenuto a San Francisco, negli Stati Uniti, potrebbe provocare ad una valanga di processi per il produttore dell’erbicida Roundup.

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La Bayer si dice pronta a “difendere con forza” il Roundup

Secondo quanto riferito dalla stessa azienda, infatti, sono circa ottomila le denunce depositate presso i giudici americani. Molte più, dunque, delle già tantissime che erano state stimate in precedenza, quando si era parlato di cinquemila azioni legali. Werner Baumann, numero uno della Bayer, ha confermato le cifre nel corso di una conferenza stampa telefonica, indicando come esse siano riferite alla fine dello scorso mese di luglio. Ma ha anche aggiunto che l’ondata di possibili processi non ha per nulla scoraggiato la dirigenza tedesca, che al contrario si è detta determinata “a difendere con forza” il pesticida a base di glifosato.

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La Bayer-Monsanto rischia migliaia di processi negli Stati Uniti per il proprio pesticida Roundup, a base di glifosato © Mike Mozart/Flickr

Eppure, la sentenza giunta all’inizio di agosto ha imposto alla Bayer-Monsanto un indennizzo colossale – pari a 289 milioni di dollari – da versare ad un agricoltore che, secondo i giudici, non sarebbe stato sufficientemente informato della pericolosità della sostanza che lo avrebbe fatto ammalare. Una decisione che aveva immediatamente provocato un crollo in Borsa per il titolo della Bayer.

Glifosato nei cererali, anche la General Mills rischia un processo

Ciò nonostante, la multinazionale ha affermato di non voler cambiare in nulla la propria strategia industriale e i propri obiettivi. Baumann si è detto al contrario “molto ottimista per il futuro”, sottolineando il ruolo crescente che a suo avviso avrà la chimica nel settore dell’agricoltura. Il gruppo di Leverkusen dovrà in ogni caso difendersi, a partire proprio dal processo d’appello con il quale spera di ribaltare la sentenza di San Francisco. Ma la Bayer-Monsanto non è l’unica a rischiare condanne. Anche la General Mills, come riportato dal sito EcoWatch, potrebbe subire una class action: il colosso è accusato di non aver informato adeguatamente i consumatori in merito alle tracce di glifosato presenti nei propri prodotti (principalmente cereali).

L’Ewg: glifosato nei prodotti che mangiano i bambini

Secondo l’agenzia Reuters, infatti, una prima denuncia in merito è stata già depositata presso la corte federale di Miami, in Florida. Un test di laboratorio commissionato dal gruppo di attivisti americani Ewg (Environmental working group) ha in effetti scoperto la presenza di “pesanti livelli” di glifosato in quasi tutti (43 su 45) i campioni di prodotti a base di avena analizzati. E in due terzi dei casi “i quantitativi risultano superiori ai tetti massimi di sicurezza indicati dai nostri scienziati come sicuri per la salute dei bambini”.

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