Migranti, almeno 70 vittime in un naufragio nel Mediterraneo

Giornata drammatica nel Mediterraneo: almeno 70 migranti sono morti in un naufragio in acque tunisine, e si cerca un altro barcone che aveva chiesto aiuto. Sbarcata a Lampedusa la Mare Jonio con 30 persone: sequestrata la nave.

Almeno 70 migranti sono annegati oggi in un naufragio al largo della costa di Sfax, nelle acque territoriali della Tunisia. A dare per prima l’allarme era stata Alarm phone, una organizzazione di attivisti europei e nordafricani che ha creato una linea telefonica diretta per rifugiati in difficoltà nelle acque del Mar Mediterraneo.

Alarm Phone spiega che la barca, partita probabilmente dalla Libia, si è capovolta ed è stata soccorsa da un peschereccio tunisino, che è riuscito a mettere in salvo 16 persone: pochi ancora i corpi recuperati, ma secondo le testimonianze dei superstiti, sentiti dal quotidiano tunisino Al Chourouk, le vittime dovrebbero essere almeno una settantina. 

Un altro barcone in avaria

La stessa Alarm Phone tra l’altro aveva comunicato sempre stamattina di aver ricevuto una chiamata da una barca partita dalla Libia e con a bordo più di 100 persone tra cui 24 donne e 8 bambini, e di aver chiamato la Guardia costiera italiana e quella libica, la quale però inizialmente non aveva risposto: la Guardia costiera italiana ha quindi fatto sapere di aver informato i libici, ma attualmente, fanno sapere da Alarm Phone, “le comunicazioni con l’imbarcazione si sono perse e stiamo ancora cercando di avere ulteriori informazioni”.

Sequestrata la Mare Jonio di Mediterranea

Nel frattempo è sbarcata a Lampedusa la nave Mare Jonio di Mediterranea saving humans, scortata da una motovedetta della Guardia di Finanza, per completare le operazioni di salvataggio con lo sbarco dei 30 naufraghi recuperati ieri nel Mediterraneo, mentre il ministero dell’Interno annunciava il sequestro dell’imbarcazione e la Procura di Agrigento apriva un’indagine per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. La stessa Alarm phone ha manifestato la propria solidarietà nei confronti dello staff della Mare Jonio: “Dopo quello che è successo oggi, vogliamo sottolineare quanto sia diventato pericoloso attraversare il Mediterraneo con la nuova politica dei porti chiusi, con così poche navi di Ong in mare a cercare di salvare vite umane”.

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