L’uso dei sottoprodotti dell’agricoltura nei mangimi animali può permettere un risparmio ecologico e una via diversa per l’ecosostenibilità ambientale.
In tv si parla sempre meno di ambiente. Trova spazio solo nel 9% dei principali tg
Presentato a Roma il Rapporto Eco-media 2018: le notizie dedicate all’ambiente sono calate rispetto all’anno scorso. E riguardano soprattutto i fenomeni meteorologici.
In televisione l’ambiente non è di casa. Le tematiche verdi che – sondaggi alla mano – sono sempre più al centro degli interessi e delle preoccupazioni dei cittadini, trovano ancora poco spazio all’interno dei telegiornali nazionali. E c’è di più: se nel periodo compreso tra il novembre del 2016 e l’ottobre del 2017, l’11 per cento delle notizie andate in onda sui 7 principali telegiornali parlavano di ambiente, l’anno successivo il dato è sceso di 2 punti percentuali. È un quadro a tinte fosche quello che emerge dal rapporto Eco-media 2018, promosso da Pentapolis onlus e presentato a Roma nel corso del quinto forum nazionale “Ambiente e sviluppo sostenibile tra informazione, economia e politica”.
?Quanto spazio è dedicato al green dai mezzi d’informazione italiani? ? Questo il tema del 5° Forum “Ambiente e sviluppo sostenibile tra informazione, economia e politica” – Roma 19 dicembre. Sarà presentato il Rapporto Eco-Media 2018, promosso da @AssPentapolis #ecomedia pic.twitter.com/NkYBQoYSB0
— ecomedia (@forumecomedia) 21 novembre 2018
I principali dati contenuti nel rapporto Eco-media
Realizzato in collaborazione con l’Osservatorio di Pavia, lo studio propone una sintesi dei principali risultati di un monitoraggio annuale dell’informazione sull’ambiente. Il campione analizzato fa riferimento alle edizioni in prima serata dei telegiornali di sette emittenti nazionali: Rai1, Rai2, Rai3, Rete4, Canale5, Italia1 e La7. Tra il novembre del 2017 e l’ottobre di quest’anno sono state presentate 49.455 notizie, e di queste solo 4.650 (il 9 per cento) dedicate all’ambiente in tutte le sue possibili accezioni; emergono due picchi di attenzione nel periodo invernale ed estivo, ma più in generale nel corso dell’anno la copertura si mantiene abbastanza regolare, seppur bassa. “Per i tg nazionali – spiega Massimiliano Pontillo, presidente di Osa, Osservatorio sviluppo sostenibile e ambiente nei media – l’ambiente non è mai reale protagonista, ma è lo sfondo su cui si raccontano altre notizie di cronaca”.
Ambiente sì, ma in quale accezione?
In effetti, analizzando i dati in maniera più specifica, emerge come si tenda a parlare di ambiente soprattutto in occasione di eventi negativi: il 41 per cento delle notizie riguarda l’evoluzione delle condizioni atmosferiche e meteorologiche, il 30 per cento la cronaca di disastri naturali frutto dello “scontro” fra l’uomo e l’ecosistema; decisamente inferiore è lo spazio dedicato a temi prettamente ambientali (19 per cento) e alla categoria natura e animali (8 per cento). E fa riflettere anche che la stragrande maggioranza delle notizie analizzate si riferiscano a vicende avvenute all’interno del territorio nazionale, in un momento in cui la sostenibilità, l’economia circolare e il rispetto dell’ecosistema sono diventati argomenti che superano i confini del Belpaese.
Gli obiettivi dello studio
La strada da percorrere, insomma, è ancora lunga e il rapporto Eco-media è nato proprio per cercare di invertire la tendenza. “È un obiettivo ambizioso e non facile da raggiungere – continua Pontillo – e lo dimostrano i dati di quest’anno, che evidenziano una diminuzione dell’attenzione. Il nostro auspicio è quello di dedicare sempre più spazio alle tematiche ambientali e di sviluppo sostenibile, approfondendole senza banalizzarle e relegarle alle contingenze atmosferiche e naturali”. Stimolare la stampa italiana a un diverso approccio nei confronti delle tematiche ambientali, secondo gli studiosi, potrebbe portare a una maggiore attenzione da parte dei decisori pubblici. E in effetti, mai come in questo periodo storico la sostenibilità dovrebbe essere al centro dell’agenda politica.
Siamo anche su WhatsApp. Segui il canale ufficiale LifeGate per restare aggiornata, aggiornato sulle ultime notizie e sulle nostre attività.
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale.
Torna il 19 e 20 aprile lo sciopero globale per il clima, che in Italia vede coinvolte 25 città. Giovani in piazza anche per Gaza.
I lavori del ponte sullo stretto di Messina dovrebbero iniziare a dicembre 2024 e concludersi nel 2032. Ma i cittadini si ribellano.
L’Agenzia per la protezione dell’ambiente ha imposto di rimuovere quasi del tutto alcuni Pfas dall’acqua potabile negli Stati Uniti.
La Corte europea per i diritti dell’uomo dà ragione alle Anziane per il clima: l’inazione climatica della Svizzera viola i loro diritti umani.
Dopo i rilievi nell’acqua potabile del Veneto e della Lombardia, sono state trovate tracce di Pfas nei delfini, tartarughe e squali spiaggiati sulle coste della Toscana.
Un nuovo rapporto di Wri e università del Maryland fa il punto sulla deforestazione. Miglioramenti in Brasile e Colombia, ma passi indietro altrove.
Sabato 6 aprile, il settimanale porta in edicola e online le tematiche del “vivere verde”. Con un’intervista a Simona Roveda.
A distanza di un mese dall’annuncio dello Zambia, anche il Malawi ha dichiarato lo stato di calamità a causa della siccità prolungata da El Niño.