Nel World press freedom day, l’Unesco premia il coraggio e la memoria dei reporter locali a Gaza: oltre 100 di loro sono stati uccisi dal 7 ottobre.
Yemen, una serie di attacchi kamikaze provoca quarantadue morti
Quaranta soldati, una donna e un bambino sono stati uccisi in una serie di attentati suicidi nello Yemen. Le azioni sono state rivendicate dall’Isis.
Almeno quarantadue persone sono state uccise lunedì 27 giugno in una serie di attentati suicidi effettuati nella porzione meridionale dello Yemen. Secondo quanto riferito all’agenzia Afp da Ahmed Said ben Breyk, governatore della provincia di Hadramout, “la città di al-Mukalla ha subito cinque attacchi suicidi in quattro diversi settori”.
Le azioni sono state rivendicate dal gruppo Stato Islamico: i terroristi hanno attaccato simultaneamente in diversi checkpoint sparsi nella città portuale, nel tardo pomeriggio. Un altro kamikaze si è fatto esplodere invece all’ingresso di un accampamento militare.
La città sotto il controllo di al-Qaeda fino ad aprile
L’obiettivo principale degli attentati, da quanto si apprende, erano proprio le forze militari filo-governative, che si sono impadronite dell’area a partire dallo scorso mese di aprile. Fino a quel momento, infatti, la città – che conta circa duecentomila abitanti – era stata un bastione dell’organizzazione jihadista al-Qaeda, che ne aveva mantenuto il controllo per un anno.
L’Isis ha parlato in un comunicato di otto kamikaze che si sono fatti esplodere uccidendo cinquanta membri delle forze di sicurezza yemenite. Le autorità locali hanno tuttavia ridimensionato parzialmente il bilancio: quaranta soldati morti, ai quali si devono aggiungere una donna e un bambino. Altre trentasette persone sono state invece ferite.
42 killed in suicide attacks by Islamic State in Yemen’s Mukalla https://t.co/gBhLhzVjZS pic.twitter.com/quZoJQ3xUn
— Hindustan Times (@htTweets) 28 giugno 2016
A maggio 47 agenti uccisi dall’Isis
Non è la prima volta che i terroristi colpiscono al-Mukalla. Nello scorso mese di maggio un doppio attacco – anch’esso rivendicato dall’Isis – era costato la vita a quarantasette agenti delle forze di polizia. L’area continua infatti ad essere martoriata dalla guerra, che ormai da tempo coinvolge i ribelli sciiti, le forze governative sostenute dall’Arabia Saudita, nonché alcuni reparti dell’esercito degli Stati Uniti e diverse organizzazioni islamiche radicali.
Nell’immagine di apertura, un gruppo di soldati filo-governativi nella città yemenita di al-Mukalla ©Stringer/Afp/Getty Images
Siamo anche su WhatsApp. Segui il canale ufficiale LifeGate per restare aggiornata, aggiornato sulle ultime notizie e sulle nostre attività.
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale.
L’Arizona blocca la legge ottocentesca che vieta tutti gli aborti, che poche settimane fa era stata giudicata applicabile dalla Corte suprema.
Una delegazione palestinese parteciperà alle Olimpiadi di Parigi indipendentemente dalla qualificazione, mentre quella israeliana userà la propria bandiera
La situazione nelle università statunitensi si fa sempre più tesa, tra arresti, scontri e violenze. I presidi per Gaza però vanno avanti.
Funzionari israeliani e stranieri dicono che la Corte penale internazionale vuole pronunciarsi contro i vertici di Israele.
La norma criminalizza le relazioni tra persone dello stesso sesso con la reclusione fino a 15 anni. Stati e associazioni per i diritti la condannano.
Le piogge torrenziali che da settimane imperversano sul Kenya hanno provocato il crollo di una diga nei pressi di Mai Mahiu, nella valle del Rift.
Centinaia di studenti sono stati arrestati per le proteste universitarie contro Israele. E nel parlamento c’è chi invoca l’esercito.
Centinaia di migliaia di argentini sono scesi in piazza contro i tagli all’università voluti da Milei, che in campagna elettorale ha promesso di tagliare i bilanci con la motosega.