L’Atelier des Lumières, il primo centro di arte digitale a Parigi apre con una mostra su Klimt

Grazie all’immersione multimediale ultra tecnologica proposta dall’Atelier des Lumières, primo centro parigino dedicato all’arte digitale, è possibile accostarsi ai capolavori della Secessione viennese di Klimt.

Al di là delle più rosee previsioni, il primo sito espositivo parigino espressamente dedicato all’arte digitale, ovvero l’Atelier des Lumières inaugurato nell’undicesimo arrondissement della capitale francese, ha catalizzato, a poco più di tre mesi dall’apertura, oltre 400mila visitatori, evidentemente sedotti dall’opportunità di sperimentare nuove modalità di fruizione altamente tecnologica dei capolavori artistici.

Atelier des Lumières, la prima mostra

Il tema prescelto per la mostra d’esordio, cioè la Secessione viennese interpretata da Gustav Klimt (1862-1918), Egon Schiele (1890-1918) e dal più recente epigono Friedensreich Hundertwasser (1928-2000), ha contribuito, grazie alla notorietà delle opere e all’immediatezza del loro impatto sul pubblico, ad amplificare ulteriormente il richiamo dell’evento.

“La funzione di un centro d’arte consiste nell’abbattere le barriere”, ha dichiarato Bruno Monnier, presidente della società Culturespaces che gestisce, insieme a vari altri siti artistici francesi, il neonato Atelier des Lumières. “È per questa ragione che il digitale deve ritagliarsi il suo spazio nell’attività espositiva del ventunesimo secolo”, ha puntualizzato Monnier. “Messo al servizio della creatività, diventa un formidabile vettore di diffusione, capace di creare collegamenti tra le epoche e di far dialogare tra loro le pratiche artistiche, amplificando le emozioni e raggiungendo un pubblico più ampio”.

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La sede dell’Atelier des Lumières è un’ex-fonderia del 1835 © Culturespaces / Eric Spiller

La riconversione di un’ex-fonderia

Per rendere possibile un simile approccio multimediale e ultra tecnologico alle opere d’arte, la sede più appropriata è stata individuata in un’ex-fonderia del 1835, caratterizzata da una struttura metallica e dagli elementi monumentali tipici di un gioiello di archeologia industriale, quali il serbatoio, il camino e soprattutto muri di ben dieci metri di altezza.

L’imponente superficie di oltre 2mila metri quadri si articola in una sede espositiva principale, La Halle, nella quale è attualmente in corso la mostra su Klimt e i maestri della Secessione, e in una frazione secondaria, Le Studio, riservata agli artisti contemporanei specializzati nell’uso del digitale.

L’obiettivo perseguito dall’Atelier des Lumières consiste dunque nel voler proseguire e sviluppare l’analogo progetto Carrières de Lumières già sperimentato con successo a Baux-de-Provence, nella Francia meridionale, a partire dal 2012.

Il fascino della Secessione viennese attaverso la tecnologia digitale

Se da un lato il digitale amplifica al massimo la pratica della riproducibilità dell’opera d’arte, sostituendo l’unicità dell’oggetto con un suo simulacro virtuale, dall’altro sono proprio le sofisticatissime proiezioni luminose e le animazioni tridimensionali a consentire al visitatore di addentrarsi nei capolavori sperimentando inediti percorsi conoscitivi, ad esempio superando col massimo agio ogni divario storico-temporale o geografico e ritrovandosi, nel caso specifico, ad aggirarsi per la Vienna di Klimt ricreata con certosina esattezza tecnologica in ogni dettaglio.

Grazie agli avanzatissimi proiettori laser e al massiccio uso della fibra ottica, il pubblico può insomma esplorare a 360 gradi le atmosfere della Secessione viennese, con il suo gotico stilizzato, le sue linee curve, i suoi motivi floreali, il suo programmatico anti-accademismo, i dettagli aurei prediletti da Klimt (figlio di un artigiano doratore e ammiratore dei mosaici bizantini di Ravenna) o le venature necrofile dell’erotismo di Schiele, riuscendo nel contempo ad ammirare, ricreate digitalmente nello spazio circostante, le ambientazioni originarie delle varie opere, dal Kunsthistorisches Museum di Vienna al Burgtheater.

E oltre alle immagini del Palazzo della Secessione, o ai dettagli dei manifesti d’epoca e ai numeri della rivista ufficiale dei Secessionisti, intitolata Ver Sacrum, la raffinata multimedialità dell’Atelier des Lumières accompagna l’itinerario espositivo con sottofondi musicali accuratamente ispirati alla “colonna sonora” dell’epoca, in cui ovviamente primeggiano Richard Wagner, Ludwig van Beethoven, Richard Strauss e Gustav Mahler.

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Proiezioni luminose e animazioni tridimensionali ricreano dettagli e architetture della Vienna dell’epoca © Culturespaces / Eric Spiller

Atelier des Lumières, informazioni pratiche

Il museo di arte digitale Atelier des Lumières si trova al 38, rue Saint-Maur 75011 a Parigi. È aperto tutti i giorni dalle 10 alle 18, con prolungamento notturno il venerdì e il sabato fino alle 22. La biglietteria chiude alle 16 ed è attiva dal lunedì al venerdì, mentre il sabato e la domenica la prenotazione va effettuata esclusivamente online. La mostra dedicata a Klimt e alla Secessione viennese è visitabile fino all’11 novembre. Il biglietto è gratuito per i bambini al di sotto dei 5 anni.

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