David Gilmour: all’asta l’intera collezione di chitarre per salvare il clima

La vendita ha raccolto quasi ventidue milioni di dollari, interamente devoluti dal chitarrista dei Pink Floyd David Gilmour a ClientEarth, studio legale specializzato in diritto ambientale.

Il 20 giugno scorso a New York la casa d’aste Christie’s ha battuto più di centoventi pezzi di storia della musica: la David Gilmour guitar collection, l’intera collezione di chitarre di David Gilmour. Tutte le centoventisei chitarre sono state vendute per un totale di quasi ventidue milioni di dollari, il record mondiale per un’asta di strumenti musicali, che finora era detenuto da Eric Clapton.

David Gilmour entrò a far parte dei Pink Floyd nel 1968 durante le incisioni del disco A saucerful of secrets, prendendo il posto del fondatore e leader della band Syd Barrett, in quel periodo colpito da seri problemi mentali. Con i Pink Floyd, Gilmour è diventato uno dei più influenti chitarristi della scena musicale mondiale e la rivista Rolling Stone lo ha inserito al quattordicesimo posto nella lista dei migliori chitarristi di sempre.

Gilmour sta con Greta: tutto il ricavato dell’asta sarà devoluto per salvare il clima

David Gilmour ha dichiarato di appoggiare Greta Thunberg, la sedicenne svedese attivista per lo sviluppo sostenibile, e che il ricavato della vendita della collezione andrà interamente a ClientEarth, un’organizzazione non profit con sede a Londra ma attiva in tutta Europa, specializzata in diritto ambientale. 

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L’annuncio della messa in vendita della collezione era arrivato nel gennaio scorso e qualche settimana fa Gilmour, intervistato dalla rivista statunitense Guitar World, aveva affermato di aver pensato per anni di voler mettere in vendita le sue chitarre: “Queste chitarre sono state al mio servizio regalandomi accordi e canzoni, ma ho pensato che sarebbe bello per loro andare avanti e realizzare nuova musica, con altri esecutori” e ha aggiunto: “Con la vendita all’asta spero di poter dare qualche aiuto dove è realmente necessario”.

Dalla sua pagina Facebook ufficiale, Gilmour ha ringraziato tutti coloro che hanno partecipato all’asta e ha fatto sapere di essere sinceramente sbalordito dallo straordinario successo dell’asta, aggiungendo: “La crisi climatica globale è la più grande sfida che l’umanità dovrà mai affrontare e tra pochi anni gli effetti del riscaldamento globale saranno irreversibili. Come ha detto Greta Thunberg: ‘O scegliamo di andare avanti come civiltà, o non lo facciamo’. La scelta è davvero così semplice. Spero che la vendita di queste chitarre possa aiutare ClientEarth nell’intento di utilizzare la legge per apportare un cambiamento reale. Abbiamo bisogno di un mondo civilizzato che vada avanti per tutti i nostri nipoti e oltre, in cui queste chitarre possano essere suonate e le canzoni possano essere cantate”.

Alcune delle chitarre della collezione di David Gilmour.
Alcuni pezzi della David Gilmour guitar collection esposte durante la conferenza stampa di presentazione dell’asta di Christie’s © Michael Loccisano/Getty Images

Le chitarre messe in vendita

Tra le chitarre vendute la Martin D-35 del 1969 usata per Wish you were here e Shine on you crazy diamond, la Stratocaster bianca #0001 del 1954 di Another brick in the wall e la leggendaria Black Strat, utilizzata dal chitarrista per le registrazioni delle più grandi pietre miliari dei Pink Floyd come The dark side Of the moon, Wish you were here, Animals e The wall.

La Black Stat ha raggiunto quasi quattro milioni di dollari, stabilendo il record mondiale per una singola chitarra, fin qui detenuto dalla Fender Stratocaster Reach out to Asia, appositamente prodotta per raccogliere denaro per le vittime dello tsunami del 2004 in Asia.

All’asta si sono registrate più di duemila persone e nei mesi precedenti oltre dodicimila fan hanno potuto vedere la collezione prima della vendita in una mostra itinerante che ha toccato Londra, Los Angeles e New York.

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