Green carpet talent competition, i finalisti del concorso di moda eco per giovani talenti

Il concorso di moda sostenibile rivolto ai nuovi talenti volge al termine. E a contendersi la vittoria del Green Carpet Talent Competition sono in cinque.

Un look che esalti tanto il made in Italy dal punto di vista manifatturiero e del design quanto i valori sociali e ambientali: questo è stato il filo conduttore delle creazioni presentate dai concorrenti in gara al Green carpet talent competition, una nuova iniziativa dedicata ai talenti emergenti e alla sostenibilità della moda, ideata da Eco-Age di Livia Firth in collaborazione con la Camera nazionale della moda italiana (Cnmi). Le ultime selezioni per decretare i cinque finalisti si sono svolte a Parigi sotto l’occhio critico di una giuria di esperti come la direttrice della rivista Teen Vogue, Elaine Welteroth, il presidente e consigliere delegato della Cnmi, Carlo Capasa, l’ideatrice del progetto, Livia Firth, la vice direttrice di Vogue Italia, Sara Sozzani Maino e molti altri esponenti del sistema moda.

Leggi anche: Tiziano Guardini, lo stilista che utilizza la seta non violenta

Green carpet talent competition, i cinque finalisti

Dai tessuti realizzati con scarti alimentari o plastica riciclata ai materiali organici certificati. Le proposte avanzate dai cinque designer arrivati in finale sono tutte innovative e diverse tra loro: Tiziano Guardini, per esempio, ha presentato un capospalla fatto con un materiale ottenuto dal recupero di reti da pesca e scarti plastici finiti in mare, abbinato a un abito realizzato con strisce di seta non violenta e decorato con paillettes ricavate da vecchi Cd e gusci di molluschi; Tomaso Anfossi e Francesco Ferrari, ideatori del brand Co|Te, hanno creato un capo in seta biologica accompagnato da un costume due pezzi prodotto con Econyl, il filo di nylon ottenuto da rifiuti come reti da pesca, fluff o scarti di produzione del nylon; e ancora, il designer pugliese Leo Macina ha proposto un look completo di culottes stampate, zaino e scarpe in Econyl, abbinate a un capospalla in tessuto d’ortica; Daniele Calcaterra ha scelto, invece, un completo nero in fibra di viscosa estratta da legno sostenibile, Tencel, e un top ricamato con piume ottenute dalla tessitura della canapa, dell’organza di cotone biologico e della seta; e, infine, la costumista slovena Mateja Benedetti ha dato vita a un abito sfarzoso impiegando la pelle vegetale made in Italy ricavata dalla buccia delle mele.

mateja benedetti green carpet talent competition
Il look realizzato da Mateja Benedetti è composto da un abito in similpelle di mela, un capospalla in cotone biologico certificato e un cappello in seta e cotone biologici

Grazie a una collaborazione con Value Retail, i cinque finalisti entreranno a far parte di un programma di un anno che li aiuterà a sviluppare e commerciare al meglio il proprio marchio e gli permetterà di esporre le proprie creazioni in un pop up store presso il Fidenza Village. Il vincitore del Green Carpet Talent Competition, invece, riceverà il premio “The Franca Sozzani GCC award for best emerging designer”, in onore dell’omonima giornalista venuta a mancare lo scorso dicembre, e si aggiudicherà la possibilità di presentare la propria collezione durante la fashion week di febbraio 2018.

Leggi anche: La borsa in pelle ecologica si fa con gli scarti delle mele

Green carpet fashion awards Italia 2017

Le premiazioni del concorso per giovani emergenti avranno luogo il 24 settembre presso il Teatro alla Scala di Milano durante il Green carpet fashion awards Italia 2017, un evento organizzato da Eco-Age e Camera nazionale della moda italiana con il supporto del Ministero dello sviluppo economico, dell’Agenzia ICE per la promozione all’estero e l’internazionalizzazione delle imprese italiane e con il patrocinio del Comune di Milano.

La serata coinvolgerà i designer emergenti, le grandi firme della moda italiana e straniera e tutti quei progetti innovativi che guardano al futuro della moda. “I premi andranno non solo ai designer – racconta Carlo Capasa in un’intervista -, ma a tutta la filiera della moda: dai tessutai alle sarte, fino agli stilisti. In tutto dieci premi per dire che la moda italiana, il made in Italy vuole essere un’avanguardia della sostenibilità, aprire una strada che porterà la moda in un futuro che dovrà necessariamente essere più sostenibile”.

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