Van Gogh, a Vicenza la più grande mostra italiana dedicata al genio tormentato

Tra il grano e il cielo è il titolo della mostra dedicata a Van Gogh a Vicenza, nella basilica Palladiana. 120 opere per la più grande esposizione italiana sull’artista, fino all’8 aprile 2018.

Una luogo splendido per uno degli artisti più amati di sempre: le opere di Vincent Van Gogh arrivano alla basilica Palladiana di Vicenza per Tra il grano e il cielo, la mostra curata da Marco Goldin che porta nella città circa 120 capolavori tra dipinti e disegni provenienti da varie parti del mondo. Dal 7 ottobre 2017 all’8 aprile 2018 la più grande esposizione dell’artista mai allestita in Italia, essenziale.

Tra il grano e il cielo, la vita tormentata di Van Gogh

Una mostra fondamentale perché presenta un numero altissimo di opere del pittore olandese, 40 dipinti e 85 disegni, molti dei quali provenienti dal Kröller-Müller Museum in Olanda che custodisce una delle collezioni più vaste di Van Gogh. Un viaggio, quello allestito a Vicenza, che ricostruisce con precisione l’intera vicenda biografica concentrandosi sui primi anni olandesi dell’artista che lo straziarono ma segnarono anche la sua arte e i suoi temi. Turbamenti che sono uno dei fili conduttori della mostra grazie alle lettere scritte da Van Gogh e indirizzate soprattutto al fratello Théo: qui il pittore dal 1880 racconta senza freni il suo stato d’animo dai primi anni di carriera quando confessa di aver deciso di voler essere un pittore, sino all’ultima lettera ritrovatagli in tasca dopo il suo suicidio avvenuto nel 1890 con un colpo di pistola. Il suo male di vivere e le preoccupazioni diventano i suoi temi, le sue pennellate, i colori utilizzati e i soggetti scelti, tutto ciò che scrive e racconta su carta si trasferisce sulle tele che lo hanno reso uno degli artisti più noti nel panorama internazionale.

Un percorso espositivo che tocca tutte le fasi creative e personali di Van Gogh e ne restituisce fedelmente le sensazioni e i conseguenti mutamenti artistici: la breve parentesi in Belgio, gli anni olandesi, finalmente la Francia e Parigi e l’incontro con gli impressionisti e i post impressionisti, e infine Arles, Saint-Rémy e gli ultimi tragici giorni a Auvers-sur-Oise dove morì.

Van Gogh a Vicenza
Vincent van Gogh, Paesaggio sotto la pioggia ad Auvers, 1890, olio su tela, cm 50 x 100. Cardiff, Amgueddfa Cymru – National Museum Wales / The Davies Sisters Collection

Van Gogh e l’importanza del disegno

Gli 85 disegni in mostra alla basilica Palladiana costituiscono una novità assoluta e un’occasione unica per i visitatori dal momento che solitamente non sono mai esposti o restano visibili solo per poco tempo nelle esposizioni temporanee. Questi fogli sono fondamentali per intendere come si siano svolti gli anni della formazione di Van Gogh e per raccontare la nascita e la formazione di un genio. Insieme alle lettere infatti, i disegni sono la voce del pittore che testimoniano la parabola che lo portò in un unico decennio fino al luglio del 1890 a tracciare la vicenda più breve e tormentata dell’intera storia dell’arte. La breve vita di un genio assoluto.

È lo stesso Van Gogh ad affermare in una lettera quanto sia basilare per lui il disegno e in particolare il libro il Corso di disegno di Charles Bargue: “Io lavoro sempre sul corso di disegno di Bargue, e mi propongo di finirlo prima di iniziare un’altra cosa, poiché di giorno in giorno mi sveltisce e mi rafforza sia la mano sia lo spirito, e non sarò mai abbastanza riconoscente al signor Tersteeg per avermelo così generosamente prestato. I modelli sono eccellenti. Nello stesso tempo sto leggendo un libro sull’anatomia e un altro sulla prospettiva che il signor T. mi ha pure inviato. Questo studio è molto duro e talvolta questi libri sono quanto mai ostici, ciò nonostante credo di far bene a studiarlo.”

Van Gogh a Vicenza
Vincent van Gogh, Il seminatore, 1882, inchiostro nero e acquerello su carta, mm 610 x 400. Amsterdam, Kunsthandel P. de Boer

Gli altri autori in mostra a Vicenza

Le opere di Van Gogh alla basilica Palladiana sono accompagnate lungo il percorso espositivo da quelle degli autori della Scuola dell’Aia in Olanda, che Van Gogh “scrutava” nel tentativo però di acquisire un suo linguaggio autonomo soprattutto di fronte alla natura, ma non solo. La Scuola dell’Aia importava in Olanda il verbo nuovo del realismo che i pittori francesi di Barbizon – da Corot a Daubigny a Rousseau a Troyon – avevano sparso come un seme con il loro esempio in tutta Europa. E Van Gogh, sia guardando direttamente le loro opere riprodotte nelle riviste, sia potendo conoscere quelle dei pittori della Scuola dell’Aia che ne portavano avanti gli stimoli, costruiva quella che sarebbe diventata poi la sua arte, il suo tratto, la sua realtà.

Tra il grano e il cielo sembra essere un percorso che dai pensieri e dalle idee espresse nelle lettere passa al disegno in bianco e nero e termina nei colori e nelle pennellate delle tele. La vita, l’arte e le ossessioni in un’unica grande mostra.

Per trasferire ancor meglio al visitatore questa storia sono stati realizzati anche due mini docufilm che vengono proiettati a ciclo continuo in due sale lungo il percorso della mostra stessa all’interno degli spazi ampi e meravigliosi della basilica Palladiana. Un modo emozionante di coniugare in una sola rassegna i capolavori della pittura e del disegno con la proiezione della vita.

A Vicenza la mostra apre il 7 ottobre 2017 ed è visitabile sino all’8 aprile 2018. Questi gli orari: da lunedì a giovedì dalle 9:00 alle 18:00, da venerdì a domenica dalle 9:00 alle 20:00, i biglietti, già in vendita online, costano 14 euro.

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