
Nel 2024 spesi 2.718 miliardi di dollari in armi, in un clima crescente di tensione. E le guerre rischiano di trasformarsi in profezie che si avverano.
José Napoleón Tarrillo è stato torturato e ucciso per il suo impegno in difesa della riserva naturale di Chaparrí dallo sfruttamento.
Nella notte del 30 dicembre 2017 José Napoleon Tarrillo Astonitas, 50 anni, è stato assassinato da quattro uomini incappucciati che si sono introdotti nella sua abitazione nel distretto di Chongoyape, in Perù. L’uomo è stato prima immobilizzato con delle corde, poi è stato percosso con un bastone e infine strangolato con un cavo elettrico. La moglie di Tarrillo, Flor Vallejos Rodas, era con lui al momento dell’aggressione e, bendata, ha dovuto “ascoltare” l’omicidio del marito.
Tarrillo era un leader della comunità del villaggio di El Mirador e da tempo si opponeva allo sfruttamento e alla deforestazione della riserva naturale di Chaparrí. La riserva è la prima area protetta privata del Perù, è una delle zone più ricche di biodiversità del pianeta e ospita un gran numero di specie endemiche, tra cui sessanta specie di uccelli minacciati. L’area protetta, di oltre 34mila ettari, è costituita da territori di proprietà della comunità contadina Muchik Santa Catalina di Chongoyape. El Mirador è uno dei 25 villaggi che fanno parte di questa comunità contadina e il suo territorio confina con la zona cuscinetto della riserva. La riserva accoglie visitatori da tutto il mondo ed è considerata un modello virtuoso di ecoturismo e genera reddito per la popolazione locale. La straordinaria varietà biologica della regione è minacciata dalla deforestazione, dallo sfruttamento del legname e dalle pratiche agricole insostenibili.
Nella riserva vive inoltre una delle più grandi popolazioni del raro orso dagli occhiali (Tremarctos ornatus), l’unico orso che popola attualmente il Sudamerica. Questi schivi plantigradi sono a rischio estinzione a causa della frammentazione del loro habitat e non si hanno dati certi sul numero di esemplari in natura.
Da tempo Tarrillo subiva minacce e intimidazioni ma non aveva alcuna intenzione di piegare la testa. “Era un uomo coraggioso e non ha mai perso la voglia di lottare – ha raccontato al Guardian Juan Carrasco, membro della comunità di Tarrillo. – Diceva che avremmo dovuto organizzare una nostra pattuglia per sfrattare gli invasori perché le autorità non avrebbero agito in nostra difesa”.
L’accaparramento di terra è un problema molto grave che, secondo il pubblico ministero specializzato in crimini ambientali, Julio César Guzmán Mendoza, riguarda tutto il Perù. “Il land grabbing è un pericolo per chiunque voglia sviluppare qualsiasi attività nel Paese, anche per chi fa conservazione”, ha affermato. Tali conflitti potrebbero essere risolti, secondo Mendoza, con una maggiore chiarezza sulla legalità delle proprietà, ritenuto uno storico problema in Perù.
I trafficanti di terre “stanno cercando di terrorizzare la popolazione” per acquistare a basso prezzo gli appezzamenti e trasformare la riserva in campi coltivati, ha detto Javier Ruiz Gutierrez, fondatore del Save Chaparrí Defence Front. In mancanza di un’efficace risposta del governo ai crimini ambientali, gli ambientalisti peruviani sono sottoposti a intense pressioni sociali, violenze e minacce di morte, che spesso si concretizzano.
Sono tempi terribili per i difensori dell’ambiente, il numero di ambientalisti uccisi è in costante aumento e nel 2016 si è raggiunto il record di omicidi, oltre duecento. Il nome di José Napoleon Tarrillo Astonitas si va ad aggiungere a quelli di Berta Cáceres, Isidro Baldenegro López, Gloria Capitan e tanti altri. Persone comuni che hanno deciso di mettere in gioco la propria vita pur di difendere l’ambiente.
Siamo anche su WhatsApp. Segui il canale ufficiale LifeGate per restare aggiornata, aggiornato sulle ultime notizie e sulle nostre attività.
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale.
Nel 2024 spesi 2.718 miliardi di dollari in armi, in un clima crescente di tensione. E le guerre rischiano di trasformarsi in profezie che si avverano.
Il cardinale Robert Francis Prevost è il nuovo Pontefice della Chiesa cattolica, successore di Jorge Mario Bergoglio. Ha scelto il nome di Leone XIV.
Un libro raccoglie storie ed esperienze dei primi quattro decenni di Fondazione Cesvi. Abbiamo intervistato il suo autore, il Presidente onorario Maurizio Carrara.
Il ritratto di un bambino mutilato a causa dei bombardamenti israeliani a Gaza ha vinto il World press photo 2025, il concorso fotografico che da 70 anni documenta le complessità del presente.
Il parlamento dell’Ungheria ha approvato una nuova stretta repressiva che inserisce in Costituzione il divieto a manifestazioni come il Pride.
Abbiamo chiesto a chi sta vivendo i tagli voluti dal governo di Washington, di raccontarci la loro esperienza. A rischio il progresso e il futuro stesso del nostro pianeta.
In Italia il 35 per cento di padri aventi diritto preferisce non usufruire del congedo di paternità, sottolineano Inps e Save the Children.
Un elenco delle parole che l’amministrazione Trump sta scoraggiando o cancellando da siti e documenti delle agenzie federali, legate al clima e ai diritti.
L’inclusione costruita attraverso lo sci e le discipline alpine. Questo l’obiettivo del progetto SciAbile promosso da Bmw Italia e dalla scuola di sci di Sauze d’Oulx.