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Nuovi ogm: una petizione per fermare la deregolamentazione nell’Unione europea

Vecchi e nuovi ogm sono sottoposti alle stesse regole, ma ora le cose potrebbero cambiare. Una petizione vuole evitare questo rischio.

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  • Nell’Unione europea vecchi e nuovi ogm sono soggetti ad autorizzazione e la loro presenza deve essere segnalata nell’etichetta dei prodotti.
  • Con il quadro normativo a cui sta lavorando la Commissione europea queste regole potrebbero non valere più per i prodotti ottenuti con le nuove tecniche genomiche.
  • Per fermare questo rischio è stata lanciata una petizione europea a tutela dell’ambiente e della trasparenza per i consumatori.

Una petizione europea per prevenire il rischio di deregolamentazione dei nuovi ogm nell’Unione europea. Con lo slogan #IchooseGmofree è stata lanciata per mobilitare i cittadini europei e chiedere che la normativa in materia di ogm venga mantenuta anche per i prodotti ottenuti con le nuove tecniche genomiche. In Italia la raccolta firme viene promossa dal Coordinamento Italia libera da ogm (Cilo), composto da 29 associazioni contadine, del biologico, ambientaliste e della società civile – tra cui Slow Food, FederBio e Wwf – attraverso la campagna #ItaliaLiberadaOGM.

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Nel 2018 la Corte di giustizia europea ha equiparato vecchi e nuovi ogm © iStock

Nuovi ogm: il rischio di una deregolamentazione europea

Secondo la giurisdizione europea, ogm vecchi e nuovi sono attualmente soggetti ad autorizzazione sulla base del principio di precauzione che garantisce la valutazione del rischio per la salute umana e l’ambiente, la trasparenza per i produttori e gli agricoltori, un’etichettatura chiara. Ora, il rischio è che le nuove tecniche genomiche, conosciute in Italia anche come tecniche di evoluzione assistita (Tea), vengano escluse da queste norme. E che i consumatori non possano più sapere cosa mettono nel piatto. 

La Commissione europea sta lavorando a un quadro giuridico in materia di piante ottenute mediante mutagenesi e cisgenesi e le associazioni si stanno mobilitando affinché le istituzioni europee e i singoli Stati membri non cedano alle pressioni delle lobby dell’agro-biotecnologia che puntano a facilitare la circolazione nel mercato europeo di semi e cibo prodotti con le nuove tecniche genomiche. “Deregolamentare i nuovi ogm significa limitare inequivocabilmente la possibilità di scegliere cibo e colture libere da ogm – ha dichiarato Barbara Nappini, presidente di Slow Food Italia. – E invaliderebbe miseramente ma concretamente la conversione verso un’agricoltura davvero ecologica”.

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Secondo le associazioni ambientaliste e del bio, ogm vecchi e nuovi sono una minaccia alla biodiversità © iStock

Nuove tecniche genomiche: sostenitori vs detrattori

Secondo i difensori delle nuove tecniche genomiche e in base a un rapporto pubblicato nel 2021 dalla Commissione europea, i nuovi ogm contribuirebbero alla sostenibilità delle produzioni alimentari, aumentando la resilienza delle colture ai cambiamenti climatici e riducendo l’uso della chimica in agricoltura, dunque serve un nuovo regolamento europeo che stia al passo col progresso scientifico.

Le organizzazioni del Coordinamento Italia libera da ogm sostengono, invece, che non ci sono prove a riguardo e che, anzi, i prodotti ottenuti con l’editing del genoma non risolveranno la crisi climatica, non aiuteranno la sostenibilità, non permetteranno di aumentare le rese delle produzioni e infine non diminuiranno l’uso di fitofarmaci. Anzi – si legge nella nota diffusa – “solo l’agricoltura biologica, l’agroecologia, le scelte responsabili di produttori e consumatori potranno assicurare la tutela della biodiversità, la riduzione di pesticidi ed erbicidi, la produzione di cibo sano in un ambiente sano”. 

Con la firma alla petizione si chiede che l’Italia resti un paese libero dagli ogm, come da vent’anni a questa parte, e che non venga smantellata la normativa europea sugli ogm. La petizione si può firmare sui vari siti delle associazioni e tutte le informazioni sulla campagna si possono trovare sulla pagina Facebook Italia libera da ogm.

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