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Brasile, giudice vieta l’uso del glifosato nel gigante della soia ogm

Monsanto nel mirino dei giudici per i suoi prodotti a base di glifosato, questa volta in Brasile dove l’erbicida è ampiamente utilizzato per le colture intensive di soia.

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In Brasile un giudice federale ha ordinato la sospensione dell’utilizzo di prodotti contenenti glifosato fino a quando il governo non avrà valutato nuovamente la tossicologia della sostanza chimica.

La decisione del giudice di Brasilia, secondo quanto riportato dall’agenzia di stampa Reuters, proibisce la registrazione di nuovi prodotti contenenti l’erbicida, ampiamente utilizzato per la coltivazione della soia e di altri prodotti agricoli, e sospende le registrazioni dei prodotti esistenti per i prossimi 30 giorni. La decisione, che vale anche per l’insetticida abamectina e il fungicida tiram, potrebbe essere soggetta a molteplici ricorsi.

Leggi anche: Glifosato e tumori, la Monsanto condannata a pagare 289 milioni di dollari a un giardiniere

L'erbicida Roundup di Monsanto contenente glifosato è oggetto di molte cause giudiziarie per essere potenzialmente cancerogeno © Mike Mozart/Flickr
L’erbicida Roundup di Monsanto contenente glifosato è oggetto di molte cause giudiziarie per essere potenzialmente cancerogeno © Mike Mozart/Flickr

Monsanto nell’occhio del ciclone

La sentenza riguarda in particolare Monsanto, il creatore dell’erbicida Roundup a base di glifosato e dei semi Roundup Ready che sono geneticamente modificati per resistere alla sostanza chimica, in particolare quelli di soia. Il Brasile è il più grande produttore ed esportatore di soia al mondo e pianta su larga scala soia ogm tollerante agli erbicidi della Monsanto.

“Penso che il giudice abbia torto e che la decisione verrà revocata in qualche modo. È impossibile fare agricoltura senza questi prodotti”, ha detto Luiz Lourenço, il direttore di Abag, l’associazione imprenditoriale brasiliana per le attività agricole.

piantagioni soia
Il Brasile è il primo esportatore al mondo di soia. ©Don O’Brien/Flickr

La potenza e la pericolosità del glifosato

Il glifosato è l’erbicida più popolare al mondo ed è stato al centro di polemiche dal 2015, quando la sostanza chimica è stata classificata come “probabile cancerogeno per l’uomo dall’Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro dell’Organizzazione mondiale della sanità.

Negli Stati Uniti, la Monsanto sta affrontando circa 4mila azioni legali da parte di querelanti che affermano che l’esposizione all’erbicida ha causato a loro o ai loro cari lo sviluppo di linfoma di non-Hodgkin. Le cause legali affermano inoltre che la società ha soppresso le prove scientifiche relative ai rischi per la salute dei suoi diserbanti.

È di questi giorni la notizia che la multinazionale è stata condannata a risarcire un giardiniere con 289 milioni di dollari per aver contratto il cancro dopo l’uso di erbicidi contenenti glifosato.

Coltivazioni soia Brasile
Le coltivazioni di soia in Brasile stanno distruggendo la foresta amazzonica © Mario Tama/Getty Images

La lunga tradizione del glifosato in Brasile

La Monsanto, che è stata recentemente acquistata da Bayer per 62,5 miliardi di dollari, ha difeso categoricamente la sicurezza dei suoi prodotti.

In una dichiarazione l’azienda ha affermato che il glifosato è stato utilizzato in Brasile per ben 40 anni e che le revisioni in tutto il mondo hanno concluso che l’erbicida può essere usato in sicurezza. Il prodotto, sempre secondo Monsanto, rispetta anche le procedure utilizzate da Anvisa, l’autorità nazionale sanitaria del Brasile, per garantire l’uso sicuro del prodotto chimico.

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