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Impossible burger, i burger vegetali che vogliono soppiantare la carne arrivano nei fast food

Entro l’anno nei fast food statunitensi saranno venduti gli Impossible burger, hamburger completamente vegetali che hanno il sapore e l’aspetto della carne.

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Sembrano, a tutti gli effetti, hamburger di carne di manzo macinata: hanno lo stesso colore rosato al centro, sfrigolano sulla piastra e “sanguinano” perfino. Di carne, tuttavia, non ce n’è nemmeno l’ombra e sono totalmente vegetali. Parliamo degli Impossible burger, realizzati in modo da presentare notevoli somiglianze nell’aspetto, nella consistenza, nella cottura e nel gusto con la carne vera, ed essere dunque appetibili per gli onnivori.

Impossible burger sulla piastra
“Le cose che facciamo sembrano nuove nell’industria del cibo – ha detto il fondatore di Impossibile Foods – tuttavia erano già roba vecchia quarant’anni fa, per il mondo delle biotecnologie” © Evan Sung/Impossible Foods

Sostituire la carne

Gli Impossible burger sono stati creati dalla startup californiana Impossible Foods. L’obiettivo dell’azienda fondata da Patrick O. Brown, biologo molecolare ed ex professore emerito di biochimica all’università di Stanford, è quello di “sostituire completamente gli animali nel sistema alimentare”. Si tratta indubbiamente di un prodotto dall’elevato potenziale economico, dal 2011 a oggi Impossible Foods ha ricevuto investimenti per quasi 390 milioni di dollari, tuttavia l’idea che ha portato Brown a fondare Impossible Foods è nobile: contrastare alla radice uno dei principali problemi ecologici del pianeta, responsabile di enormi livelli di emissioni di CO2 e del grande consumo di risorse, ovvero l’allevamento di bestiame. “Riducendo il gap aromatico tra carne reale e carne a base vegetale, Impossible burger rende più facile per tutti fare scelte alimentari più rispettose dell’ambiente – si legge sul portale dell’azienda statunitense – e questa è una grossa scommessa”.

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Ridurre l’impatto ambientale

L’Impossibile burger, stando ai dati forniti dai produttori, avrebbe un impatto ambientale molto più contenuto di un hamburger di carne bovina. Per produrre il primo verrebbero emessi circa 0,8 chili di CO2, mentre per il secondo tra i 2,3 e i 7,4 chili, con un conseguente taglio delle emissioni che può arrivare fino all’87 per cento. I prodotti di Impossible Foods consumerebbero inoltre  meno risorse, poiché non dovendo allevare animali la loro produzione richiederebbero circa il 95 per cento in meno di terra rispetto agli allevamenti intensivi e circa il 75 per cento in meno di acqua.

Di cosa sono fatti

Ma di cosa sono fatti, esattamente, gli Impossible burger e come fanno ad assomigliare tanto alla carne? Sono composti da acqua, concentrato di proteine di soia, olio di cocco, olio di girasole, aromi naturali, proteine di patate, metilcellulosa, estratto di lievito, destrosio coltivato, amido alimentare modificato, leghemoglobina di soia, sale, isolato di proteine di soia, tocoferoli misti (vitamina E), gluconato di zinco, cloridrato di tiamina (vitamina B1), ascorbato di sodio (vitamina C), niacina, cloridrato di piridossina (vitamina B6), riboflavina (vitamina B2), vitamina B12. L’ingrediente “segreto”, però, è l’eme, una molecola presente nel sangue degli animali, in grado di legare l’ossigeno, ma anche nelle radici di alcune piante, come la soia.

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Quale eme nell’Impossible burger

Gli scienziati che hanno creato l’Impossible burger ritengono che proprio l’eme sia fondamentale per replicare il gusto e alcune caratteristiche della carne. Per ottenere la quantità necessaria di eme Impossible Foods avrebbe dunque dovuto coltivare molta soia, non contribuendo ad un’effettiva riduzione dell’impatto ambientale. I ricercatori hanno pertanto fatto ricorso all’ingegneria genetica, riuscendo ad ottenere la molecola desiderata grazie a del lievito geneticamente modificato a cui è stato aggiunto il gene della leghemoglobina di soia.

 

Sono sani?

È evidente che gli Impossible burger siano alimenti elaborati, artificiali, realizzati con molti ingredienti e poco naturali, provenienti da coltivazioni intensive. Va detto che rispetto alla stragrande maggioranza delle carne prodotta attraverso gli allevamenti industriali, sono privi di antibiotici e ormoni. Secondo alcuni nutrizionisti però, più che investire sugli Impossible burger, sarebbe utile cercare di rendere sana, priva di estrogeni o di rallentanti tiroidei, di antibiotici, la carne “vera” di animali nutriti con il cibo che madre natura ha previsto per loro, l’erba. Prima di immettere i propri prodotti sul mercato Impossible Foods ha dovuto superare i test necessari previsti negli Stati Uniti, ma è altrettanto vero che, come per tutte le nuove tecnologie, la mole di analisi e studi non è ancora sufficiente per fornire giudizi definitivi. I contenuti nutrizionali diffusi dall’azienda sono buoni: una porzione contiene 0 microgrammi di colesterolo, 14 grammi di grassi 19 grammi di proteine, 9 grammi di carboidrati e 240 calorie, oltre a una notevole quantità di vitamine e minerali, aggiunti durante la lavorazione.

L’espansione di Impossible Foods

Questi anomali hamburger vegetali sono in vendita dallo scorso anno in circa mille fast food degli Stati Uniti. Sono però destinati ad una crescita esponenziale, il colosso del settore Burger King ha infatti annunciato che entro l’anno sarà possibile mangiare l’Impossible chopper nei locali statunitensi della catena. Impossible Food ha inoltre dichiarato che a breve inizieranno a essere venduti in Asia. La società sta inoltre lavorando per creare altri tipi di imitazioni di carne, tra cui carne di maiale, di pollo e di pesce. L’obiettivo ambizioso dell’azienda non è quello di attirare vegani e vegetariani, quanto convincere gli amanti della carne a rinunciare ai loro cibi preferiti e “sostituire completamente il sistema della carne entro il 2035”, ha affermato Patrick O. Brown.

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