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Meno traffico, meno smog, meno obesità. Le piste ciclabili inglesi hanno fatto risparmiare 7 miliardi in 20 anni.
Sono cifre astronomiche quelle presentate da Sunstrans, associazione inglese che gestisce il National Cycle Network, ovvero il sistema di piste ciclabili inglese: 7 miliardi di sterline in 20 anni, il che significa circa 1 milione di sterline al mese. Benefici in termini di salute dei cittadini in primis.
Le piste ciclabili hanno ridotto infatti il traffico, le emissioni inquinanti, e migliorato la salute dei ciclisti, riducendo l’obesità. “L’inquinamento atmosferico uccide 29.000 persone l’anno nel Regno Unito, e può portare a malattie come il cancro ai polmoni, mentre può far peggiorare altre malattie polmonari come la broncopneumopatia cronica ostruttiva (Bpco) e l’asma”, ha dichiarato Penny Woods, a capo della Fondazione inglese del polmone, al sito ufficiale dell’associazione.
Nel rapporto infatti si legge che il sistema di piste ciclabili ha permesso di risparmiare fino a 22 milioni di sterline al Sistema sanitario nazionale. Nello specifico sono stati ridotti drasticamente fattori di rischio come sovrappeso e obesità.
Le stime parlano di “764 milioni di tratte nel 2014”, che sarebbero suddivise tra: “2,2 millioni di ciclisti e 2,7 milioni di pedoni”, si legge sul rapporto. “Stimiamo che il National Cycle Network abbia fatto risparmiare 160 milioni di sterline ogni anno, riducendo gli impatti negativi di obesità e sovrappeso.
Che l’uso della bici influenzi positivamente sia la salute del fisico che quella dell’aria è ormai cosa nota. Ma si rende comunque necessario calcolare i benefici per tutto il sistema sociale. L’ha fatto anche la European cyclist’ federation (Ecf), che lo scorso anno ha calcolato come l’amore per le bici da parte degli olandesi abbia influito positivamente sul loro stato di salute.
Lo studio, redatto da Elliot Fishman, Paul Schepers, and Carlijn Kamphui ha dimostrato come la bicicletta abbia evitato 11 mila morti l’anno e che abbia aumentato l’aspettativa di vita degli olandesi di un’anno e mezzo rispetto ai cugini europei.
“Le cifre parlano da sole”, ha detto Malcolm Shepherd, amministratore delegato di Sustrans. “Abbiamo dimostrato oltre ogni dubbio che portare molte più persone a spostarsi a piedi e in bicicletta è buono per la nostra salute, ed è più intelligente per la nostra economia”.
A tal proposito anche quest’anno Fiab ha presentato la campagna “Anch’io vado al lavoro in bicicletta!”, che durerà fino al 30 ottobre. Testimonial dell’iniziativa, Vincenzo Nibali, che ha dichiarato “Ho aderito con entusiasmo all’iniziativa #BikeToWork e sono felice di essere accanto a Fiab nell’invitare e, spero, convincere, tante persone a provare almeno una volta ad andare al lavoro in bicicletta”.
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