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Il trasporto marittimo sta guardando alle rinnovabili come sistema di alimentazione. Una società giapponese a avviato la sperimentazione per alimentare una nave da carico con eolico e solare.
Il trasporto marittimo è una delle principali fonti di inquinamento a livello mondiale. Una situazione che non stupisce considerata la quantità di merce trasportata annualmente via mare dalle navi da carico che corrisponde, in base ai dati della Conferenza delle Nazioni Unite sul commercio e lo sviluppo, all’80 per cento del volume del commercio globale. Per questo, la giapponese Eco Marine Power sta collaborando insieme a diversi partner a un progetto internazionale per sviluppare la Aquarius marine renewable energy, una soluzione innovativa che permetterà alle navi di essere alimentate in un modo più ecologico utilizzando energia pulita sia durante il loro stazionamento in porto sia durante la navigazione.
Nel 2016, l’Unione europea ha stimato in oltre mille milioni di tonnellate l’anno la quota di carbonio rilasciato nell’aria dall’industria del trasporto marittimo. Una quantità di emissioni che corrisponde al 2,5 per cento di tutti i gas a effetto serra immessi nell’aria. Una parte di questo inquinamento potrebbe essere abbattuto se i test sulla tecnologia pulita sviluppata dalla Eco Marine Power risultassero positivi. La sfida è tutt’altro che semplice, eolico e solare sono fonti di energia rinnovabile molto diffuse sulla terraferma ma riuscire a introdurre queste tecnologie all’interno di una nave da carico (cargo) non è assolutamente un compito facile.
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L’idea sviluppata dalla Eco Marine Power prevede il montaggio di pannelli solari sulle coperture delle grandi navi e, contemporaneamente, di dotare le navi con sistemi di immagazzinamento dell’energia controllati via computer da un sistema di monitoraggio specifico.
Il progetto prevede che delle vele speciali, rigide, con un mix di sensori per regolare l’orientamento, un sistema avanzato di propulsione elettrica, un design ottimizzato per lo scafo e tecnologie di recupero di calore. La società ritiene di poter installare anche alcune turbine eoliche che possono incrementare la produzione elettrica da utilizzare nella navigazione. La combinazione di tutti questi elementi potrebbe portare a un risparmio di carburante pari al 40 per cento e ridurre oltre alle emissioni di CO2 anche quelle di ossidi di zolfo (SOx) e ossidi di azoto (NOx).
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La sperimentazione del progetto avverrà a partire da quest’anno grazie all’interessamento dell’armatore giapponese Hisafuku Kisen KK di Onomichi che testerà il primo sistema integrato di vela rigida ed energia solare su alcune sue navi da carico. Inizialmente saranno realizzati alcuni studi di fattibilità per valutare quanta energia sia necessario sviluppare per mantenere attivi tutti i sistemi necessari alla navigazione e alle attività che si svolgono su una nave da carico. In questo modo, sarà possibile valutare esattamente il numero di pannelli solari da installare e tutti i sistemi correlati. Terminata la fase dei test, il progetto selezionerà una nave da carico che sarà allestita completamente con il sistema Aquarius. Se anche tutti i monitoraggi successivi – che occuperanno un tempo stimato in altri 12-18 mesi – daranno esito positivo, allora inizierà anche per le navi del trasporto marittimo una nuova era.
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