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L’Italia, grazie ai due nuovi siti che portano a 53 i luoghi iscritti nella lista dell’Unesco, si conferma leader mondiale di questa speciale classifica.
Si è conclusa a Cracovia la 41esima riunione del Comitato del patrimonio mondiale che ha stabilito quali sono i nuovi siti inseriti nella Lista del patrimonio mondiale dell’Unesco. Per entrare nella prestigiosa lista un sito deve soddisfare almeno dieci criteri di selezione, deve, ad esempio, “contenere fenomeni naturali superlativi o aree di eccezionale bellezza naturale”, o “rappresentare un capolavoro del genio creativo dell’uomo”. Complessivamente sono quindici i siti “promossi” (qui quelli del 2016), tra questi ce ne sono due italiani, il primo comprende un insieme di antiche faggete inserite nel contesto del sito ambientale transazionale delle Foreste primordiali dei faggi dei Carpazi e di altre regioni d’Europa, mentre l’altro tutela le Opere di difesa veneziane tra il XVI ed il XVII secolo, sito transnazionale presente in Italia, Croazia e Montenegro.
Salgono a cinquantatré i siti italiani dichiarati patrimonio mondiale dell’umanità. Nessun altra nazione ne può vantare altrettanti, al secondo posto di questa particolare classifica della bellezza si posiziona la Cina, appena dietro con 52 siti. “Questo importante risultato conferma il forte e pluriennale impegno dell’Italia nell’attuazione della Convenzione del Patrimonio mondiale Unesco – ha dichiarato il ministro dei Beni e delle attività culturali e del turismo, Dario Franceschini. – Un’opera preziosa che consente al nostro Paese di mantenere il primato del numero di siti iscritti alla lista e di esercitare un notevole ruolo nella diplomazia culturale nel contesto internazionale”.
Anche le antiche faggete italiane, che vanno dal parco nazionale d’Abruzzo sino alla Foresta Umbra, sono ora patrimonio dell’umanità come le foreste vetuste dei Carpazi, di Slovacchia, Germania e Ucraina. Complessivamente sono ora 63 le faggete riconosciute dall’Unesco, suddivise tra Albania, Austria, Belgio, Bulgaria, Croazia, Germania, Italia, Polonia, Romania, Slovacchia, Slovenia, Spagna e Ucraina.
Just inscribed as @UNESCO #WorldHeritage Site: Primeval Beech Forests of the Carpathians and Other Regions of Europe [Site extension] #41whc pic.twitter.com/xPf3SNvvEJ
— UNESCO (@UNESCO) 7 luglio 2017
Le Opere di difesa veneziane tra il XVI ed il XVII secolo, Stato di Terra – Stato di mare occidentale sono composte da sei componenti fortificate situate in Italia, Croazia e Montenegro, che formano un sistema esteso per oltre mille chilometri tra la Lombardia e la costa orientale adriatica.
Asmara, la capitale dell’Ertrea, si è sviluppata dal 1890 in poi come avamposto militare del potere coloniale italiano. È evidente l’impronta dell’architettura italiana del Ventennio, il cui inserimento in un contesto africano provoca un effetto straniante.
La Cattedrale dell’Assunzione e il monastero di Svijažsk fanno parte di un grande complesso costruito durante l’opera di cristianizzazione di quest’area della Russia, chiamata anche città-isola per la sua peculiare posizione geografica tra due fiumi.
Just inscribed as @UNESCO #WorldHeritage Site: Assumption Cathedral and Monastery of the town-island of Sviyazhsk, Russian Federation#41whc pic.twitter.com/vxa4jsw41B
— UNESCO (@UNESCO) 9 luglio 2017
La città di Mbanza Kongo sorge su un altopiano ad un’altitudine di 570 metri ed è stata la capitale dell’imponente Regno del Kongo. Oggi l’area ospita i resti della residenza reale, della corte e dell’albero sacro e le tombe dei reali.
Quest’area protetta, situato ad ovest della provincia di Chubut, è caratterizzata da una fitta rete di fiumi e torrenti e da laghi circondati dalle imponenti catene montuose della Patagonia. Nel parco sono presenti rarissimi esemplari centenari di cipresso della Patagonia (Fitzroya cupressoides).
Questo parco nazionale, situato nel nord-ovest del Benin, al confine con il Burkina Faso, si estende per oltre 2700 chilometri quadrati. Nell’area protetta vivono rare specie animali, come il ghepardo dell’Africa nord-occidentale (Acinonyx jubatus hecki), una sottospecie di ghepardo di cui si calcola che sopravvivano meno di cinquanta individui.
Nel Qinghai, provincia della Repubblica Popolare Cinese, è presente un inestimabile patrimonio faunistico. Tra le specie che vi abitano figurano l’antilope tibetana (Pantholops hodgsonii), la gru dal collo nero (Grus nigricollis), e il leopardo delle nevi (Panthera uncia).
Ogni anno in quest’area, situata tra Mongolia e Russia e caratterizzata da steppe sterminate, trovano riposo e ristoro oltre tre milioni di uccelli migratori. Il sito si estende su quasi un milione di ettari ed è stato inserito nell’elenco del patrimonio mondiale grazie anche all’intervento della Iucn.
La città di Al-Khalil, Hebron in ebraico, è una città divisa letteralmente in due, reti metalliche separano infatti i piani bassi delle case, abitati da arabi, da quelli più alti, abitati in prevalenza dagli ebrei ortodossi.
Il Comitato del patrimonio mondiale ha riconosciuto l’importanza della cultura ǂKomani san. Gli abitanti di quest’area hanno sviluppato una specifica conoscenza etnobotanica e pratiche culturali che rispecchiano le caratteristiche geografiche del loro ambiente.
Just inscribed as @UNESCO #WorldHeritage Site: Historic City of Yazd, Islamic Republic of #Iran https://t.co/ztbb8RIMiZ #41whc pic.twitter.com/eoLSOYPSpF
— UNESCO (@UNESCO) 9 luglio 2017
Nell’Iran centrale, cinta dalle montagne e dal deserto del Kavir, sorge Yazd, una delle città più antiche del mondo, risalente ad oltre tremila anni fa.
Nella minuscola isola situata tra Giappone e Corea del Sud, è da sempre proibito l’accesso alle donne, la cui presenza disturberebbe, secondo la leggenda, una divinità della religione shintoista.
In quest’isola si può ammirare il marae, ovvero il tempio tradizionale, più importante della Polinesia francese, risalente al XVII secolo e dedicato al dio della guerra ‘Oro.
Just inscribed as @UNESCO #WorldHeritage Site: Taputapuātea #France https://t.co/ztbb8RIMiZ #41whc pic.twitter.com/XAVwaMJyXY — UNESCO (@UNESCO) 9 luglio 2017
Il sito pre-angkoriano di Sambor Prei Kuk è situato a nord della città di Kampong Thom. Il complesso di edifici comprende numerosi templi e santuari, alcuni dei quali completamente ricoperti dalla rigogliosa vegetazione della giungla cambogiana.
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