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Via libera in Francia e Germania alla costruzione di Merlin, satellite che orbiterà attorno alla Terra per monitorare la presenza di metano nell’atmosfera.
Francia e Germania hanno annunciato l’avvio dei lavori per la realizzazione di un satellite che sarà lanciato in orbita al fine di monitorare la concentrazione di gas metano nell’atmosfera terrestre. Si chiamerà Merlin (Methane remote sensing lidar mission) e sarà costituito da una struttura orbitante che verrà sviluppata nella città di Tolosa, sulla quale verrà poi montato uno strumento di misurazione messo a punto invece nei laboratori tedeschi di Friedrichshafen e Ottobrunn.
Il via libera definitivo al progetto è arrivato nei giorni scorsi, con la firma di un accordo tra i responsabili del Centro nazionale per gli studi spaziali francese (Cnes) e il colosso aerospaziale Airbus. “La presenza crescente di metano – ha spiegato l’industria aeronautica in un comunicato – costituisce uno dei fattori maggiormente responsabili dei cambiamenti climatici”. La concentrazione del gas, che possiede una capacità di riscaldare l’atmosfera terrestre 25 volte superiore rispetto alla CO2, risulta infatti più che raddoppiata rispetto al periodo pre-industriale.
Il Cnes ha specificato che Merlin non soltanto sarà in grado di quantificare “con grande precisione” la quantità e la distribuzione di metano presente nell’atmosfera, ma anche di “identificare le differenti fonti di emissione sia di origine naturale (ad esempio le aree inondate in seguito alla fusione del permafrost nelle regioni artiche) sia derivanti dall’attività umana (dai trasporti alla produzione di energia, fino agli allevamenti di ruminanti)”.
Per realizzare tali misure, lo strumento emetterà dei raggi laser indirizzati verso la superficie terrestre: essi percorreranno circa 600 chilometri nell’atmosfera, quindi “rimbalzeranno” al suolo e torneranno nello spazio per essere analizzati.
Si tratta del primo programma di questo genere condotto congiuntamente dall’agenzia spaziale francese e da quella tedesca (la Dlr). Satellite e strumentazione dovrebbero essere pronti per il lancio entro la fine del 2019. L’anno successivo dovrebbe avere inizio la fase di monitoraggio atmosferico, che durerà non meno di tre anni.
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