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Disposte, a scopo precauzionale, analisi sui farmaci contenenti ranitidina per ricercare la presenza di tracce di nitrosammine, potenzialmente cancerogene.
L’Agenzia italiana del farmaco (Aifa) ha disposto, a scopo precauzionale, il divieto di utilizzo sul territorio italiano di tutti i farmaci contenenti il principio attivo ranitidina, un inibitore della secrezione acida utilizzato per il trattamento dell’ulcera, del reflusso gastroesofageo, del bruciore di stomaco e di altre patologie.
L’iniziativa, che segue una disposizione dell’Ema, l’agenzia europea per i medicinali, è stata attuata in attesa che vengano analizzati dei campioni per ricercare l’eventuale presenza di nitrosammine, sostanze classificate come potenzialmente cancerogene per l’uomo.
Nei giorni scorsi erano già stati ritirati dal mercato alcuni lotti specifici di farmaci contenenti ranitidina prodotti presso l’officina farmaceutica Saraca Laboratories LTD, in India; in alcuni di essi è risultata presente un’impurezza denominata N-nitrosodimetilammina (NDMA) appartenente alla classe delle nitrosammine. La sostanza fu già nel 2018 fu all’interno di alcuni lotti di farmaci anti-ipertensivi e ne causò il ritiro a scopo precauzionale.
L’agenzia europea per i medicinali precisa che le nitrosammine sono presenti anche in alcuni cibi e in alcuni depositi di acqua potabile, e che quando sono state rilevate nei farmaci, il rischio di sviluppare un tumore è stato giudicato basso.
Nonostante questo, a titolo di precauzione per la salute dei pazienti, la commercializzazione dei farmaci contenenti ranitidina è stata sospesa in attesa di ulteriori controlli. Le aziende che dovessero rilevare, all’interno dei propri prodotti, tracce di nitrosammine, dovranno informare tempestivamente le autorità competenti, in modo da adottare i provvedimenti del caso. Provvedimenti analoghi sono stati assunti o sono in corso di adozione negli altri Paesi dell’Unione europea e in diversi paesi extraeuropei.
I pazienti che utilizzano farmaci a base di ranitidina non devono invece sospendere il trattamento, ma rivolgersi al proprio medico per individuare un’eventualesoluzione alternativa. La lista dei farmaci e dei lotti ritirati dal mercato è disponibile sul sito dell’Aifa.
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