Dal 2027 le norme europee renderanno obbligatorio il passaporto digitale per quasi tutte le batterie dei veicoli elettrici: più attenzione all’ambiente e ai diritti umani.
Auto elettrica sempre più ecologica. Si ricicleranno anche le batterie al litio
Come smaltiremo le batterie esauste delle vetture elettriche? Il grande quesito che caratterizzerà la mobilità del futuro è tutt’altro che remoto, dato che nel 2020, secondo le stime dell’Unrae, l’Associazione delle case automobilistiche estere che operano in Italia, si prevede che nel nostro Paese vengano immatricolate quasi 11mila vetture a zero emissioni. La necessità di
Come smaltiremo le batterie esauste delle vetture elettriche? Il grande quesito che caratterizzerà la mobilità del futuro è tutt’altro che remoto, dato che nel 2020, secondo le stime dell’Unrae, l’Associazione delle case automobilistiche estere che operano in Italia, si prevede che nel nostro Paese vengano immatricolate quasi 11mila vetture a zero emissioni. La necessità di ridurre l’impatto ambientale degli accumulatori esausti diventerà sempre più impellente negli anni a venire e richiederà risposte precise. Risposte che il Cobat, il Consorzio nazionale raccolta e riciclo, sarà presto in grado di fornire.
Riciclo e riuso per tutte le batterie esauste
La rivoluzione elettrica non deve e non può trasformarsi in un boomerang ambientale. Per scongiurare questo rischio, dovuto alle difficoltà di smaltimento degli accumulatori al litio giunti a fine vita, il Cobat propone due soluzioni tanto efficaci quanto complesse da mettere in pratica: il riciclo e il riuso. Se, infatti, le batterie al piombo non presentano alcuna difficoltà di smaltimento, il discorso diventa sensibilmente più complesso prendendo in considerazione le celle al litio, alla base delle prestazioni delle vetture elettriche d’ultima generazione. A tal proposito, l’allarme viene lanciato da Giancarlo Morandi, presidente di Cobat, che sottolinea come, ad oggi, “le migliaia di accumulatori al litio esausti degli smartphone non vengono affatto riciclati. Drammaticamente, sono smaltiti in appositi inceneritori in Francia e in Belgio. Non possiamo permettere che lo stesso accada con le batterie delle vetture a zero emissioni, enormemente più grandi e complesse”.
L’obiettivo è il riciclo integrale dell’auto elettrica
La sfida lanciata dal Cobat è ben più complessa del semplice smaltimento delle batterie delle auto elettriche. Il Consorzio guarda infatti al riciclo integrale delle vetture, includendo qualsiasi componente. Anche le celle al litio che, nello specifico, prima della dismissione totale potrebbero essere destinate ad altre funzioni scisse dal contesto della mobilità, ad esempio per l’accumulo dell’energia prodotta da fonti rinnovabili. Pur avendo infatti una capacità residua di rilascio della carica e accumulo inferiore alle celle destinate all’autotrazione, possono comunque svolgere un ruolo importante nel settore dello stoccaggio, consentendo di ridurre il fabbisogno globale di litio e, conseguentemente, l’attività estrattiva. Così facendo, il costo ambientale della mobilità elettrica si ridurrebbe ulteriormente.
Quasi pronto il protocollo di riciclo delle batterie al litio
Quanto allo smaltimento definitivo, il Cobat è prossimo ad annunciare, grazie alla collaborazione con il Cnr (Consiglio nazionale delle ricerche), la definizione di un processo efficace per il riciclo integrale delle batterie al litio. Portando al recupero di tutti i componenti, metalli inclusi, così da ridurne drasticamente l’impatto ambientale. Un nuovo orizzonte che promette di “salvare” la sostenibilità dell’auto elettrica. Il futuro, mai come ora, è a batteria.
Siamo anche su WhatsApp. Segui il canale ufficiale LifeGate per restare aggiornata, aggiornato sulle ultime notizie e sulle nostre attività.
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale.
Si è chiusa con oltre 500mila visitatori l’edizione 2024 del Salone auto Torino. Cosa abbiamo visto, cosa abbiamo sentito (da Salvini) e l’epilogo sull’incidente. L’appuntamento al prossimo anno, dal 12 al 14 settembre 2025.
Il calo nella domanda dell’elettrico è stato determinante. Tre anni fa Volvo era stata tra le prime case automobilistiche ad annunciare l’abbandono ai motori termici.
Quale futuro per l’auto elettrica dopo le elezioni europee? Mentre cresce l’attesa nei confronti delle future scelte politiche, 10 soluzioni per una mobilità competitiva e decarbonizzata.
Coupé, due sole porte, nata nel 1969 la Ford Capri è uscita di scena nel 1986. Molto amata in Inghilterra e in Germania, oggi ritorna rivista&corretta. E, per la prima volta, elettrica.
Pierfrancesco Favino si racconta a L’Automobile e parla del suo rapporto con l’auto, del senso profondo del viaggio, della sua Roma e di quel sogno ricorrente…
Dimensioni compatte e prezzi accessibili sono l’unico modo per aumentare l’adozione (e la redditività) dell’elettrico. E mentre gli Usa preparano l’addio al gigantismo dell’auto, in Italia la Panda…
Calura, distrazioni, stanchezza. L’esodo estivo in auto nasconde molte insidie. Gli Adas, Advanced driver-assistance systems, possono aiutarci a prevenire o ridurre gli incidenti. Cosa sono e come usarli.
I pneumatici devono sostenere il peso delle batterie e un’accelerazione più diretta. Ma ormai si va verso prodotti adattabili a ogni tipologia di auto.