Le rinnovabili superano per la prima volta il carbone, ma la crescita rallenta

Le rinnovabili hanno prodotto più energia elettrica del carbone, ma l’obiettivo di triplicarne la capacità installata appare ormai fuori portata.

Le energie rinnovabili hanno superato per la prima volta il carbone, in termini produzione mondiale, ma il loro sviluppo non è sufficientemente rapido da permettere di triplicarne come previsto la capacità installata. A spiegarlo è l’ultimo rapporto dell’Agenzia internazionale dell’energia (International energy agency, Iea), pubblicato martedì 7 ottobre.

L’importanza dell’obiettivo di triplicare la capacità installata delle rinnovabili

Il documento indica infatti che la crescita di solare, eolico e idroelettrico in tutto il mondo rimane robusta, ma sta appunto rallentando. A questo ritmo, di conseguenza, alla data del 2030 (quella indicata dalla comunità internazionale come obiettivo comune) la capacità complessiva delle fonti pulite dovrebbe essere di 2,6 volte superiore rispetto a quella del 2022.

Il dato, inoltre, risulta peggiore rispetto alle previsioni dello scorso rapporto, pubblicato nell’ottobre del 2024: “Ciò riflette i cambiamenti nelle politiche, nelle regolamentazioni e nei mercati” intervenuti nel corso dell’ultimo anno, sottolinea la stessa Iea.

Il peso di alcuni cambiamenti in Cina e Stati Uniti

La necessità di triplicare la capacità installata delle rinnovabili è stata indicata per la prima volta al termine termine della ventottesima Conferenza sul clima delle Nazioni Unite, la Cop28 che si è tenuta a Dubai, negli Emirati Arabi Uniti, nel 2023. Si tratta infatti di un obiettivo particolarmente importante nel quadro della transizione energetica, finalizzata a diminuire drasticamente il quantitativo di gas ad effetto serra disperso nell’atmosfera terrestre. Non a caso, il target è stato ribadito anche successivamente.

L’Iea precisa che a pesare, in particolare, è stata la soppressione anticipata degli stimoli fiscali federali negli Stati Uniti. Il che ha portato l’agenzia a ridurre di quasi il 50 per cento le proprie previsioni relative al mercato americano, rispetto a quelle dello scorso anno. La seconda zavorra sulla crescita delle rinnovabili proviene invece dalla Cina, che è passata da un sistema tariffario regolamentato a uno ad asta: un cambiamento che, sempre secondo l’Iea, “colpisce la redditività dei progetti”.

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Un parco solare ai piedi della Alpi, in Francia © Gerard Julien/Afp/Getty Images

Le buone dinamiche in Europa e India non bastano a compensare

Così, complessivamente, il rapporto prevede un aumento della capacità mondiale delle energie rinnovabili di 4.600 Gigawatt di qui al 2030. Si tratta in ogni caso di una crescita gigantesca, pari all’equivalente della produzione totale attuale di Cina, Unione europea e Giappone messi assieme. Ma, appunto, in calo rispetto ai 5.500 Gigawatt previsti nell’ottobre 2024, grazie ai quali si sarebbe potuto raggiungere l’obiettivo prefissato. Le buone dinamiche di altre regioni – Europa e India su tutti – non basteranno, infatti, a compensare le novità in atto negli Stati Uniti e in Cina.

Per quanto riguarda le tipologie di fonti rinnovabili, sarà il solare fotovoltaico a fare la parte del leone, coprendo circa l’80 per cento della crescita a livello mondiale nel corso dei prossimi cinque anni. Al secondo posto figura l’eolico, seguito a sua volta da idroelettrico, bioenergie geotermia.

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