“Un fiore che scintilla fra i cespugli come una stella preziosa”. Ha numerosi principi attivi ed è immunostimolante contro l’influenza e il raffreddore
Nome botanico
Rosa canina L.
Storia
Deve il suo nome alle spine presenti nel fusto, che ricordano i
denti di un cane. Seguendo la teoria dei segni, che poneva in
relazione le funzioni medicinali con l’aspetto morfologico della
pianta, venne utilizzata dagli antichi contro la rabbia,
proprietà invalidata dalle attuali conoscenze
farmacologiche.
Principi attivi
I frutti contengono vitamina C in grande quantità, 600 mg
contro i 300 mg del kiwi e i 50 mg del limone, nonché
polifenoli, acidi organici, tannini e pectine.
Azione terapeutica
- ha un’azione immunostimolante nel prevenire influenze e
raffreddori, in particolare nell’infanzia;
- è un tonico naturale, perché favorisce
l’utilizzo, da parte delle cellule, dell’energia disponibile
nell’organismo;
- neutralizza l’azione distruttiva di radicali liberi e sostanze
tossiche, come i derivati del fumo;
- migliora la compattezza della struttura del collagene dei
tendini.
Applicazioni
I frutti freschi, possono essere utilizzati nei casi di cui sopra.
A questo scopo vanno raccolti quando sono ben maturi e privati di
semi e peluzzi. Molto pratici gli sciroppi, le compresse,
nonché il gemmoderivato presenti in commercio. Quest’ultimo,
oltre a mantenere intatto il contenuto di vitamina C, è
efficace nel prevenire ricadute al posto dell’antibiotico.
Controindicazioni
La rosa canina è sconsigliata in caso di calcolosi
renale.
Consigli
Si può preparare una marmellata casalinga unendo ai frutti
pestati e ridotti in polpa un uguale peso di zucchero, ottenendo
così una conserva di gusto gradevole, dall’effetto
rinfrescante e lassativo, particolarmente adatta ai bambini.

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