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Le bacche di rosa canina sono da considerarsi dei veri e propri integratori naturali, che accrescono le difese immunitarie e aiutano a combattere tutti i tipi di infezione.
La pianta, cespugliosa e spinosa, è diffusa lungo sentieri e radure di campagna dove cresce liberamente a causa dell’abbandono dei pascoli e dei coltivi. Il fiore si presenta come una delicata rosa selvatica con un colore che va dal bianco al rosa acceso, impossibile non riconoscerla. Il periodo migliore per coglierne i frutti è l’inverno quando, dopo le prime gelate, la consistenza diventa più morbida ed è anche più facile staccarli dal cespuglio. I semi e i peluzzi vanno tolti incidendo lateralmente il frutto che poi si lascerà asciugare all’aria aperta. Si conservano in recipienti di vetro e si utilizzano entro l’anno.
Deve il suo nome alle spine presenti nel fusto, che ricordano i denti di un cane. Seguendo la teoria dei segni, che poneva in relazione le funzioni medicinali con l’aspetto morfologico della pianta, venne utilizzata dagli antichi contro la rabbia, proprietà invalidata dalle attuali conoscenze farmacologiche.
La parte più interessante è costituita dal frutto o meglio, dal falso frutto, simile a una bacca carnosa di colore rosso-arancio che oltre a combattere le infezioni alle vie respiratore (orecchie, naso e gola), accresce la possibilità di assorbimento del ferro contenuto in altri alimenti, controlla il livello di colesterolo nel sangue, rende attiva la vitamina B9 (acido folico) e si rivela un ottimo antiossidante. Ha un’azione immunostimolante nel prevenire influenze e raffreddori, in particolare nell’infanzia; è un tonico naturale, perché favorisce l’utilizzo, da parte delle cellule, dell’energia disponibile nell’organismo; neutralizza l’azione distruttiva di radicali liberi e sostanze tossiche, come i derivati del fumo; migliora la compattezza della struttura del collagene dei tendini.
I frutti contengono vitamina C in grande quantità, oltre quaranta volte quella contenuta nelle arance, nonché
polifenoli, acidi organici, tannini e pectine. Il consumo di rosa canina è particolarmente consigliato alle persone anziane, ai bambini e alle donne incinte.
La rosa canina è sconsigliata in caso di calcolosi renale.
I frutti freschi, possono essere utilizzati nei casi di cui sopra. A questo scopo vanno raccolti quando sono ben maturi e privati di semi e peluzzi. Molto pratici gli sciroppi, le compresse, nonché il gemmoderivato presenti in commercio. Quest’ultimo, oltre a mantenere intatto il contenuto di vitamina C, è efficace nel prevenire ricadute al posto dell’antibiotico.
Mettere una manciata di frutti freschi di rosa canina in 1/2 l d’acqua e far bollire per 10 minuti. Dolcificare con miele per esaltare ancora di più il gusto. 1 tazza 3 volte al dì.
Essiccare i frutti e conservarli in un luogo asciutto in recipienti di vetro. Preparare la tisana schiacciando prima i frutti in un mortaio nella quantità che più aggrada e quindi metterli in infusione in acqua bollente. Questa tisana è leggermente rosata, acidula, gradevolissima. 1 tazza 3 volte al dì. La tradizione popolare consiglia le tisane di rosa canina alle persone depresse che necessitano di ritrovare interesse per la vita. La rosa canina è una pianta che porta equilibrio, pertanto i preparati a base di questa bacca sono determinanti per ritrovare la fiducia in se stessi e per superare con grinta riscoperta le difficoltà quotidiane.
Gelatina di frutti
Ottima per le convalescenze e lo stato di debolezza. Ricoprire d’acqua i frutti freschi e cuocerli a fiamma bassa per mezz’ora. Quindi schiacciarli, frullarli aggiungendo lo stesso peso di zucchero e il succo di limone. Rimetterli sul fuoco mescolando per altri 30 minuti quindi travasare il composto in un vaso di vetro con chiusura ermetica.
Preparare un decotto con 50 grammi di bacche di rosa canina e lasciarlo raffreddare. Filtrare e aggiungere 3 cucchiai di bicarbonato e 3 di sale, quindi versarlo nella vasca da bagno colma di acqua calda. Rimanere immersi nell’acqua una decina di minuti quindi asciugarsi e via… con una marcia in più.
Si può preparare una marmellata casalinga unendo ai frutti pestati e ridotti in polpa uguale peso di zucchero, ottenendo così una conserva di gusto gradevole, dall’effetto rinfrescante e lassativo, particolarmente adatta ai bambini.
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