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L’avvistamento al largo delle coste coreane conferma che i delfini reintrodotti in natura sono in grado di sopravvivere, riprodursi e formare una famiglia.
La storia di Sampal inizia nei primi anni del 2000 quando viene illegalmente catturata dal Pacific Land, uno dei tre delfinari in Sud Corea. Nel 2013 la Corte Suprema coreana, grazie anche al lavoro degli attivisti, decide che Sampal, insieme ad altri tre delfini debba essere rilasciata.
Inizia così il periodo di reintroduzione e di acclimatamento, al quale partecipa Rick O’Berry, fondatore del Dolphin Project, per poi essere rilasciata in mare aperto, assieme a Chunsan e Jedol. Accade così che verso la fine dello scorso marzo il ricercatore Mi Yeon Kim riconosca, in un branco di circa 55 delfini, la pinna dorsale (unica come le nostre impronte digitali) di Sampal. E, sorpresa, è accompagnata da un cucciolo.
Oggi la femmina ha circa 13-15 e, dopo averne passati quattro nel delfinario, è libera da circa tre anni. “Ora abbiamo un solido esempio non solo di una reintroduzione in natura e al branco che ha funzionato, ma anche della nascita di un cucciolo dopo anni di cattività”, spiega Denise Herzing, direttrice e fondatrice del Wild Dolphin Project, interpellata dal National Geographic.
Si tratta di una prova certa che la reintroduzione ha funzionato e che, anzi, abbia dato vita ad una seconda generazione totalmente selvatica. Il piccolo e Sampal infatti sono stati avvistati all’interno di un branco. Ma c’è di più: Sampal e Chunsam (di 5 anni più vecchia) continuano a “frequentarsi”, mantenendo quel rapporto nato al Pacific Land.
“Questo non vuol dire che tutti i delfini in cattività possono o deebbano tornare alle loro case naturali. Ma che tutti i delfini in cattività possono essere riadattati ad un ambiente più naturale”, sottolinea O’Berry, dalla pagine dell’Ong.
I ricercatori coreani che stanno seguendo il gruppo riferiscono che gli esemplari nuotano, fanno surf, cacciano e tentano di riprodursi così come gli altri individui della stessa specie e che “riescono a tenere il passo con gli altri”.
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