Expo 2015

La Santa Sede a Expo: “Necessario un sussulto delle coscienze per beneficiare tutti dei frutti della terra”

Un padiglione estremamente sobrio, un messaggio di solidarietà, un’orchestra che celebra l’uguaglianza sociale.

Con uno dei padiglioni più piccoli in superficie di tutta l’area espositiva, circa 300 metri quadrati, la Santa Sede si presenta con sobrietà a Expo 2015 e un messaggio chiaro, tratto dalle pagine del Vangelo: “Non di solo pane vive l’uomo”.

 

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 © Rudi Bressa/LifeGate

Fame nel mondo, spreco alimentare, globalizzazione della solidarietà, citando Papa Francesco, sono i temi ai quali la Santa Sede dedica la sua attenzione e ai quali chiede a gran voce un impegno globale per la loro soluzione. Lo sottolinea il cardinale Gianfranco Ravasi, quando parla dell’Earth Overshoot: “Lo scorso 19 agosto avevamo già consumato tutti i beni disponibili sulla Terra per il 2014. Questo perché una parte enorme viene sprecata”.

Per questo all’interno del padiglione sono sviluppati i temi legati alla disuguaglianza, alla fame, alla guerra, spesso proprio causati da un’enorme disparità delle risorse: una mostra fotografica d’impatto a rappresentare le facce e i luoghi troppo spesso dimenticati, l’originale “Ultima Cena” del Tintoretto, proveniente dalla chiesa veneziana di San Trovaso e dipinta intorno al 1561-62. E una tavola interattiva che “rappresenta la tavola del mondo, dove il Nord ricco lascia solo le briciole al Sud più povero”, spiega il cardinal Ravasi. L’orchestra Diaframma, composta da 50 elementi, metà dei quali diversamente abili, accompagna il pubblico suonando le arie di Beethoven, segno di come la musica riesca ad innalzarci verso l’alto.

 

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 Foto credits: Expo 2015/Daniele Mascolo

Non stupiscono quindi le parole di monsignor Angelo Becciu, sostituto per gli Affari generali della Segreteria di Stato: “Se ancora oggi oltre 2 miliardi di persone  soffrono di malnutrizione e molte di loro di fame cronica, nonostante decisioni e programmi che la comunità internazionale ritiene tecnicamente precise, la causa va ricercata anzitutto nell’assenza di volontà nel condividere”.

 

Ne sono espressione i conflitti, la speculazione finanziaria, la violazione dei diritti fondamentali, l’esclusione dai processi decisionali. “Per questo – conclude Becciu – è necessario un sussulto delle coscienze perché tutti possano beneficiare dei frutti della terra. Anche e soprattutto per un’esigenza di equità e rispetto verso ogni essere umano”.

 

Oggi più che mai, in attesa dell’enciclica sull’ambiente di Papa Francesco, la Santa Sede chiede un ripensamento dei nostri stili di vita, ormai votato alla “globalizzazione dell’indifferenza”.

 

 

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