Malaysia’s ‘mystery hybrid monkey’ could be result of habitat loss https://t.co/XhsqvkFyD4
— The Guardian (@guardian) June 12, 2022

L’obiettivo è vietare il commercio interno di parti di pangolino, il mammifero selvatico più trafficato al mondo.
In Malesia è stata osservata una scimmia misteriosa nata dall’incrocio di due specie diverse, probabilmente a causa della frammentazione dell’habitat.
In Malesia, più precisamente nelle foreste del Kinabatangan wildlife sanctuary, vive una “scimmia misteriosa”, nata da un raro caso di accoppiamento intraspecifico. Il primo avvistamento è avvenuto nel 2017: le foto pubblicate sui social network hanno scatenato l’interesse dei ricercatori che, non potendosi avventurare nella foresta per le restrizioni dovute alla pandemia, si sono impegnati a raccogliere più materiale possibile. Grazie alle numerosissime immagini raccolte dagli studiosi, è stato possibile realizzare una valutazione accurata della scimmia e studiarne i caratteri morfologici.
Lo studio appena pubblicato evidenzia che questa “mistery monkey” dovrebbe essere un ibrido di due specie: la nasica (Nasalis larvatus) e il presbite argentato (Trachypithecus cristatus). Queste specie sono definite simpatriche poiché sono diverse e lontanamente imparentate fra loro, ma condividono una stessa area, venendo anche in contatto. Oltre ad essere dei lontani parenti, sono anche molto diverse fisicamente: la nasica, la più “famosa” delle due, è conosciuta per la sua particolare, e grande, appendice nasale – più sviluppata nei maschi –, mentre il presbite argentato ha un naso piccolino. Differiscono anche cromaticamente: la nasica, per esempio, ha un volto rosaceo, a differenza del presbite grigio che ha un muso molto scuro. La prima, infine, raggiunge i settanta centimetri di altezza con un peso di circa venti chilogrammi, mentre il secondo, più piccolo, si ferma a circa cinquanta centimetri con un peso di quasi sette chilogrammi.
Conoscendo bene le differenze tra le due specie, i ricercatori hanno misurato i tratti corporei presenti nella scimmia misteriosa e hanno confrontato l’ibrido con i possibili genitori. Per fare alcuni esempi, è stato osservato che il viso assomiglia molto di più ad una nasica, anche se il naso non è molto pronunciato e il colore è grigio cenere; al contrario, il pelo lungo e folto assomiglia a quello del presbite, benché non presenti la criniera laterale tipica della specie. Con queste e altre evidenze, i ricercatori hanno concluso che il padre potrebbe essere un maschio di nasica e la madre una femmina di presbite argentato.
Se l’ibridazione interspecifica è un fatto abbastanza comune tra specie di primati, l’ibridazione tra due specie di primati simpatriche è molto rara in natura. Le sorprese non finiscono qui: nel 2020 è stata scattata una foto che ritraeva la femmina di questa scimmia cullare un piccolo, con chiare evidenze anche dell’allattamento. Questo fatto è sorprendente perché gli ibridi solitamente nascono sterili. Ora i ricercatori vorrebbero approfondire le ricerche con tecniche non invasive, come le analisi fecali, per poter stabilire – anche geneticamente – l’origine e la parentela di questa scimmia.
Si potrebbe concludere qui, felici e contenti. Invece no. Perché si è arrivati alla nascita di un ibrido di due specie diverse? Probabilmente a causa della perdita dell’habitat che li costringe in uno spazio sempre più ristretto. Nel corso delle ultime decadi, lo stato del Sabah, dove si trova il santuario, ha perso il 40 per cento delle sue foreste, diventando un habitat completamente frammentato da strade e da piantagioni di olio di palma. La perdita e la frammentazione dell’habitat rappresentano una seria minaccia per tantissime specie, molte delle quali si sono già estinte. Attualmente, per fortuna, diverse organizzazioni stanno lavorando per la costruzione di corridoi per la fauna selvatica, per permettere anche ad altre specie di disperdersi.
Siamo anche su WhatsApp. Segui il canale ufficiale LifeGate per restare aggiornata, aggiornato sulle ultime notizie e sulle nostre attività.
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale.
L’obiettivo è vietare il commercio interno di parti di pangolino, il mammifero selvatico più trafficato al mondo.
Negli ultimi 50 anni le popolazioni di farfalle nel Regno Unito hanno registrato cali demografici, il 2024 è stato il peggiore. Gli scienziati chiedono di non tagliare l’erba dei giardini per aiutare il loro ritorno.
Cosa c’è dietro alla nascita di tre cuccioli di metalupi, una specie di lupo del Nordamerica estinta oltre diecimila anni fa?
Inaugurato il Biodiversity Lab®, il progetto di E.ON Italia e di Rete Clima che punta a salvaguardare la biodiversità e gli ecosistemi locali.
La mancanza di dati ufficiali è un problema per il controllo del mercato legale di animali, soprattutto per le catture di quelli selvatici.
Il Crea ha scoperto in Calabria una specie mai trovata prima, importantissima per la biodiversità. E l’ha dedicata al giovane ricercatore friulano.
Una storia di scarsa conoscenza delle leggi nazionali, totale impunità per i reati di bracconaggio e l’evidente aumento del turismo venatorio internazionale.
Le specie aliene rappresentano una minaccia per la biodiversità globale. Alcune però sono a loro volta in pericolo di estinzione nelle aree da cui provengono. Un paradosso conservazionistico. È giusto proteggerle?
L’innovativa idea di utilizzare le api come deterrente naturale sta migliorando il rapporto tra gli agricoltori e gli elefanti, riducendo anche i conflitti.