Il modello virtuoso e sostenibile delle comunità energetiche rinnovabili sta riscontrando un successo innegabile in Italia.
La discrasia tra i consumi dichiarati in etichetta e quelli effettivi di elettrodomestici e lavatrici era già balzata all’attenzione di Bruxelles. Ora una campagna orchestrata da Legambiente evidenzia i possibili vantaggi derivanti dall’applicazione delle direttive ecodesign ed etichetta energetica. È calcolabile un risparmio di quasi 400 euro a famiglia annui insieme col beneficio ambientale del taglio
La discrasia tra i consumi dichiarati in etichetta e quelli effettivi di elettrodomestici e lavatrici era già balzata all’attenzione di Bruxelles. Ora una campagna orchestrata da Legambiente evidenzia i possibili vantaggi derivanti dall’applicazione delle direttive ecodesign ed etichetta energetica.
È calcolabile un risparmio di quasi 400 euro a famiglia annui insieme col beneficio ambientale del taglio di 500 milioni di tonnellate di emissioni di CO2 all’anno. Si tratta dell’1,5% delle emissioni mondiali, pari a quelle dell’intero parco auto circolante in Europa. Sarebbero di questa entità i risparmi secondo il report ‘Etichetta furbetta’. L’indagine realizzata da Legambiente, in collaborazione con Movimento Difesa del Cittadino, si inserisce nel progetto pilota Marketwatch (fatta da 16 realtà della società civile che affiancano le istituzioni nel settore del controllo di mercato a livello europeo) e mira a verificare la corretta applicazione delle etichette energetiche in Italia.
Dai risultati emerge che, su 2.522 prodotti esaminati (tra tv, frigoriferi, forni elettrici, cantinette per la refrigerazione dei vini e condizionatori) sia in negozi convenzionali (1.991 del totale dei prodotti) che on-line (531 prodotti), ”un prodotto su tre viene venduto senza etichetta o con l’etichetta scorretta, mettendo in difficoltà il consumatore” nei negozi convenzionali.
Più grave la situazione per i ”negozi” on-line dove soltanto il 10% dei prodotti riporta le informazioni energetiche in maniera corretta. Cantinette, condizionatori e televisori sono i prodotti che risultano avere un etichettamento inferiore rispetto agli altri. Sono stati analizzati 5 tipi di prodotto (tv, frigoriferi, refrigeratori per il vino, forni elettrici e condizionatori) e quattro tipi di negozi (da grandi superfici specializzate a on-line). Emerge un quadro non completamente soddisfacente dell’applicazione della normativa europea, in particolar modo l’on-line, e rimane quasi completamente inapplicato, per ora, l’obbligo di consegna della scheda tecnica a richiesta del consumatore nei punti vendita esaminati.
L’assunto è che, se i consumi effettivi degli elettrodomestici corrispondessero a quelli dichiarati, i risparmi derivanti ridurrebbero inevitabilmente i costi familiari, lo stress delle reti elettriche dei Paesi europei e i gravosi fardelli del riscaldamento climatico.
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