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La gestione dell’acqua è una vera sfida nelle città. I giardini pluviali, o rain garden, sono una delle soluzioni ecologiche ideali per gestire al meglio la grande quantità di acqua piuvale nelle città.
Nelle aree urbane, quando piove o c’è un temporale, l’acqua che scende dalle infrastrutture di cemento va a finire nei tubi di scarico fognari, spesso vecchi e sovraccarichi, per poi sfociare nei fiumi o negli oceani. In caso di inondazione, quest’acqua può causare disastri, comportare un dispendio di ingenti somme di denaro e portare con sé sostanze inquinanti che danneggiano l’ambiente.
Il caso di Bridgeport, nel Connecticut
Nell’ottobre del 2012 la costa nordorientale degli Stati Uniti è stata colpita dall’uragano Sandy, il ciclone più letale mai abbattutosi in quest’area negli ultimi quarant’anni e il secondo più dispendioso in tutta la storia americana. Come gran parte delle aree a intensa urbanizzazione del nordest, le zone costiere del Connecticut sono state inondate dalla tempesta.
Bridgeport è la città più grande del Connecticut. Data la sua posizione lungo il Long Island Sound (un estuario dell’oceano Atlantico), è estremamente vulnerabile agli allagamenti delle zone costiere dovuti a fenomeni meteorologici anormali e aggravati dall’innalzamento del livello del mare. La città deve cercare di facilitare il flusso delle precipitazioni riducendo al minimo l’impatto sui centri abitati, sulle scuole, sulla salute e sulla qualità dell’acqua, per aumentare la capacità di resilienza ai cambiamenti climatici. Sono parecchie le aree che tendono ad allagarsi in caso di pioggia in questo territorio. Una di queste è quella adiacente alla zona residenziale del Seaside Village, dove si sta elaborando un progetto, in cui è coinvolta la comunità, per affrontare questo tipo di calamità.
Il progetto dei giardini pluviali a Seaside Village
Un crescente corpo di ricerca ha dimostrato l’efficacia delle “infrastrutture verdi” come strumento per ridurre gli allagamenti. I giardini pluviali, per esempio, permettono al terreno di assorbire l’acqua, favorendo la crescita della vegetazione ed evitando che le precipitazioni fluiscano nei tubi di scarico.
Il progetto dei giardini pluviali di Seaside Village a Bridgeport vede la collaborazione della sezione Connecticut di Nature Conservancy, dell’Urban ecology lab dell’università di Yale e di alcuni rappresentanti della comunità di Seaside Village e della città di Bridgeport. Il sito, un’oasi di vegetazione locale inserita in un paesaggio urbano fatto di strade asfaltate, sta contribuendo a contrastare gli allagamenti che si verificano nel parcheggio adiacente e nelle case circostanti e costituisce un habitat ideale per molti animali tra cui uccelli e farfalle.
Il progetto ha inoltre favorito il coinvolgimento della comunità nelle operazioni di valorizzazione delle aree verdi comunali, finora poco utiizzate. Il crescente interesse e la crescente domanda hanno portato alla creazione di giardini comunitari in cui sono stati inseriti piccoli orticelli e spazi per i cani.
Frogard Ryan, direttore della sezione Connecticut di Nature Conservancy, spiega che l’organizzazione sta “formando un team che si occuperà delle questioni urbane dell’intero stato. Questo team promuoverà la gestione delle infrastrutture naturali e contribuirà a far prosperare e a rendere più resiliente la città di Bridgeport”. Le iniziative intraprese nella città dimostrano che le “infrastrutture verdi” possono offrire vantaggi sociali come quella di coinvolgere i residenti nella salvaguardia delle loro abitazioni e nell’impatto positivo recato all’ambiente (minore quantità di precipitazioni e acqua più pulita) e di ridurre i costi dovuti ai fenomeni metereologici di grande e piccola portata.
Per saperne di più su come far prosperare le città in modo naturale consultare questo sito.
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