
Siamo stati al seminario organizzato da Rewilding Apennines in Abruzzo per cercare di capire qual è lo stato del rewilding in Italia e quali sono le prospettive future. Ecco cosa è emerso.
Dopo l’uccisione in Sicilia di un rarissimo esemplare di capovaccaio, colpito anche un falco pescatore, specie particolarmente protetta. Lipu e Wwf chiedono la sospensione immediata della caccia in tutta l’isola.
Bracconieri scatenati e dal grilletto facile, quelli che operano in Sicilia. Sembra che in quell’area il bracconaggio sia la regola e ormai si spari a qualsiasi cosa abbia le ali e voli. Ultimo a farne le spese è stato un giovane falco pescatore (Pandion haliaetus) colpito in località Torrenova in provincia di Messina da una fucile a pallettoni. Il rapace è stato soccorso e versa in gravissime condizioni nel centro di recupero del dipartimento sviluppo rurale di Messina, gestito dall’associazione Man. Da quanto si apprende in una nota diffusa dal Wwf, il giovane esemplare era in volo durante la sua prima rotta migratoria.
Classificato come “least concern” (minima preoccupazione) nella Lista rossa delle specie redatta dalla Iucn (Unione internazionale per la conservazione della natura), il falco pescatore è comunque una specie protetta e quindi non cacciabile. E non nidifica in Sicilia dal 1969. Pure la Federazione italiana della caccia lo inserisce nella “fauna particolarmente protetta”. Infatti il falco in questione è protetto da:
L’episodio arriva dopo la gravissima uccisione di un capovaccaio (Neophron percnopterus) lo scorso 9 settembre, a circa 10 chilometri da Marzara del Vallo. Clara, questo il nome dell’uccello, era una femmina nata in cattività nell’ambito del progetto Life Egyptian vulture, finalizzato alla conservazione del capovaccaio e sviluppato in Italia e nelle Isole Canarie con il cofinanziamento dell’Unione europea. Il capovaccaio è una specie a rischio d’estinzione e considerato in pericolo dalla Lista rossa. Clara era stata da poco liberata insieme a Bianca nel parco naturale della Murgia Materana, in Basilicata, dall’associazione Cerm (Centro rapaci minacciati) che in collaborazione con l’Ispra (Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale) porta avanti il progetto.
“Il capovaccaio è un piccolo avvoltoio che in Italia corre il rischio di estinguersi”, scrive il Cerm. “Sono poco più di dieci le coppie che ancora nidificano nel nostro Paese, concentrate in due sole regioni meridionali (Basilicata e Sicilia). Da anni si cerca di sostenere questa popolazione minacciata liberando giovani individui nati in cattività. Clara era equipaggiata con un dispositivo di monitoraggio che consentiva di seguirne costantemente gli spostamenti e conoscerne la precisa localizzazione”. Ma non è servito a proteggerla dai sette pallini di piombo che l’han colpita.
Durissima la presa di posizione del Wwf che chiede visto il ripetersi di questi episodi che “venga sospesa l’attività venatoria”. Chiede, inoltre, “che sia immediatamente costituita una task force contro i bracconieri per individuare e punire i responsabili di questi crimini odiosi contro la natura”. Anche la Lipu è dello stesso avviso, aggiungendo con le parole di Marco Gustin, responsabile specie e ricerca come “si tratti di una specie della massima rilevanza naturalistica, a rischio di estinzione in Italia, per la quale sono in atto ingenti sforzi di conservazione. Il capovaccaio, l’unico avvoltoio migratore europeo, è la specie di rapace a massimo rischio di estinzione nel nostro Paese, con sole 10 coppie presenti sul territorio nazionale. Perdere anche un solo esemplare significa registrare un danno gravissimo alle azioni di tutela”.
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale.
Siamo stati al seminario organizzato da Rewilding Apennines in Abruzzo per cercare di capire qual è lo stato del rewilding in Italia e quali sono le prospettive future. Ecco cosa è emerso.
La vaquita è il più piccolo cetaceo al mondo che si trova nel mare di Cortez, in Messico. I 10 esemplari rimasti sono un simbolo di lotta e resistenza.
Il cervo deve far fronte alle problematiche che sono appannaggio degli animali selvatici in Italia. Per la sua sopravvivenza è tempo di agire. E in fretta
La lince rischia di sparire in Francia in meno di 30 anni. Però, oltre che investire sulla sua reintroduzione, dobbiamo imparare a convivere.
Si può sorridere: la popolazione mondiale di rinoceronti tocca quota 27mila individui, per la prima volta in crescita nell’ultimo decennio
Uno studio ha osservato che molte specie animali della savana africana sono più spaventate dall’udire la voce umana piuttosto che il ruggito del leone.
I castori sono tornati a popolare la nostra penisola dopo 500 anni. Una notizia ottima, ma con alcune ombre che è bene chiarire con l’aiuto degli esperti.
Sono state ritrovate in Sicilia 88 colonie stabili di formica di fuoco. Ora di invadere tutta Europa a causa del riscaldamento globale.
Fatta eccezione per esperti e appassionati, in pochi saprebbero descrivere un granchio a ferro di cavallo a tre spine. Il suo nome scientifico è Tachypleus tridentatus, è imparentato con ragni e scorpioni (più che con gli altri granchi) e vive nei fondali fangosi dell’Asia orientale, nei pressi delle foci dei fiumi. Questo artropode esiste da