Incendi in Grecia: tra Rodi e Corfù, la situazione a 10 giorni dall’inizio dell’emergenza

Da Rodi a Corfù passando per Attica e Tessaglia: la Grecia brucia da 10 giorni. Secondo Copernicus già perduti 5 volte i terreni della media annuale.

  • Il 17 luglio le prime fiamme sull’isola di Rodi: evacuate 19mila persone.
  • Brucia anche Corfù (150mila ettari persi) e la regione di Atene.
  • Due soccorritori sono morti nello schianto di un Canadair.

A dieci giorni dal 17 luglio, giorno in cui si è verificato il primo grande incendio, la Grecia continua a far fronte a una situazione devastante, che dall’isola di Rodi, primo epicentro, si è diffusa poi a macchia di leopardo colpendo aree densamente popolate come le località delle isole di Corfù e di Rodi stessa, o i dintorni di Atene e tutta l’Attica, la Tessaglia, mettendo in pericolo un numero crescente di persone.

La più grande evacuazione nella storia della Grecia

Le autorità hanno già evacuato decine di migliaia di residenti e turisti, uno sforzo che il governo greco ha descritto come “la più grande evacuazione nella storia del Paese“. A sostegno di queste operazioni, l’Unione europea ha già fornito più di 450 vigili del fuoco e 7 aerei antincendio provenienti da Bulgaria, Croazia, Cipro, Francia, Italia, Malta, Polonia, Romania e Slovacchia attraverso il meccanismo di protezione civile dell’Ue.

incendi in Grecia
Un vigile del fuoco impegnato a domare l’incendio di Agioi Theodori, nel Peloponneso © Valerie Gache/Afp via Getty Images

E secondo i dati rilevati oggi da Copernicus, la superficie totale bruciata in Grecia è stata davvero significativa, fino a 5 volte il valore medio annuo per il periodo di riferimento 2006-2022: l’ennesimo triste record di questa prima parte di estate torrida.

La situazione a Rodi

L’isola di Rodi ha visto una serie di incendi nelle ultime settimane, che hanno minacciato il suo patrimonio naturale e storico. Le fiamme hanno spazzato via ampie aree di foresta e vegetazione, mettendo a rischio la fauna locale e danneggiando importanti siti archeologici. Le autorità locali hanno rapidamente mobilitato squadre di vigili del fuoco, supportate da elicotteri e aeroplani antincendio. Nonostante gli sforzi, gli incendi sono risultati difficili da domare a causa delle condizioni meteo avverse e della siccità, che hanno favorito la rapida propagazione delle fiamme.

L’intera isola di Rodi è stata dichiarata in stato di emergenza, dopo nove giorni di lotta ininterrotta alle fiamme: la scorsa settimana, con il verificarsi dell’incendio, erano state dichiarate in stato di emergenza le municipalità di Attavyro, Kamiro e Lindos, e domenica scorsa l’unità municipale di Rodi sud, ora vi rientrano anche quelle di Rodi, Kallithea, Ialyssos, Petalouda, Afantou e Archangelos. Sono circa 19mila le persone evacuate.

La situazione a Corfù e nelle altre isole

Oltre a Rodi, altre regioni della Grecia hanno subito incendi di vasta portata. I siti turistici dell’isola di Eubea (dove sono morti due piloti che si trovavano a bordo di un Canadair che si è schiantato al suolo durante i soccorsi, mentre il corpo carbonizzato di una persona è stato ritrovato in un bosco) e altre zone del continente greco sono stati particolarmente colpiti. Alcune aree residenziali sono state evacuate per garantire la sicurezza delle persone.

Per quanto riguarda Corfù, nelle ultime ore si sono verificati molteplici nuovi focolai, con i fronti dell’incendio localizzati nella parte nord-orientale dell’isola. Ieri durante la giornata, a causa del cambio di direzione del vento, si sono create diverse raffiche che hanno indirizzato il fronte verso la parte settentrionale dell’isola. Per questo motivo la Protezione Civile ha chiesto ai residenti delle aree di Louches, Imerolia, Syki, Apraos e Kalamaki di evacuare i loro insediamenti, ma molti abitanti si sono rifiutati di lasciare le proprie case. Già domenica scorsa duemilacinquecento persone avevano ricevuto l’ordine di abbandonare le proprie case in via precauzionale. Secondo le stime degli esperti, le aree colpite dagli incendi ammontano a circa 150mila ettari di terreno, il 10 per cento della superficie totale dell’isola.

Cosa succede nella Grecia continentale 

Ma la situazione è critica anche in diverse zone della Grecia continentale. Il quotidiano greco Khatimerini racconta che i vigili del fuoco stanno domando le fiamme a Lamia, nella Grecia centrale, evacuando la parte settentrionale della città. “Stiamo letteralmente combattendo contro le fiamme, il fuoco è entrato nei cortili delle case, stiamo cercando di salvare immobili nella parte nord-est della città, che abbiamo evacuato. Abbiamo bisogno di più forze”, ha detto al quotidiano greco il sindaco Thymios Karaiskos.  Sul territorio operano 26 vigili del fuoco con 13 automezzi, due aerei e un elicottero, oltre a volontari con la partecipazione delle forze dell’ordine e del comune.

In Tessaglia infuriano contemporaneamente da 4 a 5 fronti di incendi, di origine probabilmente dolosa e un vigile del fuoco che ha partecipato alle operazioni di estinzione ha riportato ustioni di secondo grado ed è stato ricoverato in ospedale a Volos, la cui zona industriale è stata evacuata. In tutta la regione dell’Attica, in 7 diverse zone di interesse sono andati bruciati altri 34mila ettari. I bollettini meteorologici, intanto, segnano temperature sopra i 40 gradi ancora per qualche giorno, e venti che rischiano di far propagare ulteriormente le fiamme.

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