Il 2023 negli Stati Uniti si è aperto a colpi di arma da fuoco: già 49 sparatorie con 87 vittime. In tutto il paese ci sono 120 pistole ogni 100 abitanti.
Ad Half Moon Bay, a sud di San Francisco, il 23 gennaio scorso, un uomo di 67 anni ha aperto il fuoco in due diverse occasioni uccidendo sette persone innocenti, prima di essere catturato. A Monterey Park, sempre in California, due giorni prima un uomo ha ucciso 11 persone che festeggiavano il capodanno cinese in un locale, ferendone nove, prima di suicidarsi.
Entrambi gli assassini detenevano legalmente l’arma con cui hanno fatto fuoco. Sono solo i casi più clamorosi di sparatorie di massa avvenuti negli Stati Uniti, quelli che hanno fatto più vittime e hanno avuto maggiore risalto anche in Europa. Ma nel frattempo altre tredici persone sono rimaste uccise: una uccise a Red Spring, nel Nord Carolina, una a Oakland (ancora la California!) due a Chicago, Illinois. E poi ancora a Newark, San Diego, Austin, tre a Beverly Hills, due a Andrews in Sud Carolina e infine, ieri, una a Greensboro (Nord Carolina) e Columbus, Ohio.
A gennaio, su tutto il territorio degli Stati Uniti, sono state già 48 le sparatorie di massa che hanno causato morti o feriti, e 87 le persone morte per un’unica colpa: quella di trovarsi nel posto sbagliato nel momento sbagliato. Tre morti al giorno: una vera e propria strage censita ufficialmente dal Gun violence archive, una associazione costituita nel 2013 per fornire accesso pubblico online gratuito a informazioni accurate sulla violenza legata alle armi da fuoco negli Stati Uniti.
E attenzione: Gun violence Archive considera come sparatorie di massa esclusivamente quegli eventi in cui si verificano almeno quattro tra morti e feriti, ma allargando il campo alle persone vittime di armi da fuoco, suicidi esclusi, il conto dei morti in appena 30 giorni schizza a 1.471. Tra essi anche 137 bambini. In pratica, il triste record di 20.200 morti appena registrato nel 2022, in proiezione, è già fortemente in bilico.
All’inizio della scorsa settimana il presidente americano Joe Biden ha esortato il Congresso ad approvare un paio di progetti di legge che cercano di vietare armi d’assalto e caricatori ad alta capacità e ad aumentare l’età minimo di acquisto a 21 anni, implorando i legislatori di agire rapidamente. “La maggior parte del popolo americano è d’accordo con questa azione di buon senso. Non può esserci responsabilità maggiore che fare tutto il possibile per garantire la sicurezza dei nostri figli, delle nostre comunità e della nostra nazione”, ha affermato Biden.
Le armi da fuoco sono la principale causa di morte tra le persone di età inferiore ai 24 anni negli Stati Uniti, secondo uno studio pubblicato lo scorso dicembre fa Pediatrics, la rivista dell’American Academy of Pediatrics. Uno studio pubblicato alla fine dello scorso anno su JAMA Network Open ha stimato in oltre un milione il numero di vite perse per armi da fuoco negli ultimi tre decenni, tra l’altro con grandi disparità in base a gruppi sociali e demografici: il tasso di omicidi tra i giovani neri – 142 morti per omicidio ogni 100mila uomini neri di età compresa tra 20 e 24 anni – è quasi 10 volte superiore al tasso complessivo di mortalità per armi da fuoco negli Stati Uniti nel 2021.
La causa ultima di questi numeri tragici è che gli americani sono armati, di fatto, come nessun altro popolo al mondo. In tutto il paese ci sono circa 393 milioni di armi da fuoco di proprietà privata, secondo una stima della Small Arms Survey: praticamente 120 pistole ogni 100 americani.
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