Svizzera, il video del crollo del ghiacciaio di Tourtemagne

Il ghiacciaio svizzero di Tourtemagne si è spezzato in due parti dopo una valanga provocata dalle temperature troppo elevate.

Giovedì 6 agosto il ghiacciaio di Tourtemagne, nel Canton Vallese, in Svizzera, si è spezzato in due parti. Dopo una drammatica valanga dovuta alle temperature troppo elevate, nonostante i 2.650 metri di altitudine, la lingua di ghiaccio si è separata in due tronconi, dopo che per trenta minuti si erano registrati dei piccoli smottamenti.

La valanga sul ghiacciaio di Tourtemagne si è prodotta a 2.650 metri di altitudine

Lungo cinque chilometri all’incirca, il ghiacciaio di Tourtemagne si estende sul versante nord-occidentale del Bishorn: vetta che rappresenta uno degli 82 “quattromila” delle Alpi, raggiungendo un’altitudine di 4.153 metri.

clima caldo gennaio
Le conseguenze dei cambiamenti climatici presso il ghiacciaio del Grossglockner, in Austria © Sean Gallup/Getty Images

Secondo quanto indicato all’emittente elvetica Rtl da Marianne Giroud Gaillard, meteorologa di MétéoSuisse, “è sempre difficile parlare con certezza quando di producono fenomeni di questo tipo, ma i dati indicano in ogni caso che il 2020, finora, nel suo complesso è l’anno più caldo mai registrato. Anche se la prima ondata di caldo estiva è arrivata solo alla fine di luglio, le temperature sono state sempre estremamente elevate”.

A Courmayeur prima evacuata, poi riaperta la Val Ferret

Secondo l’esperta, dunque, “si può concludere che i ghiacciai abbiano sofferto una situazione di questo tipo”. Non a caso, una settantina di persone nella vicina Val Ferret, in Italia, nei pressi Courmayeur, erano state evacuate per precauzione per i rischi posti dal ghiacciaio di Planpincieux. Successivamente, tuttavia, l’allarme è rientrato.

Al caldo si aggiunge poi il problema della mancanza di precipitazioni nell’area. “Ad agosto il deficit sta risultando molto marcato – aggiunge Giroud Gaillard -. Più in generale, la tendenza è ad una “mediterraneizzazione” del clima delle Alpi svizzere, il che comporta anche un aumento degli eventi estremi”.

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