Le ondate di caldo estremo che hanno colpito l’Europa nel corso dell’estate hanno provocato 24.400 morti. A spiegarlo è uno studio dell’Imperial college di Londra e della London school of hygiene & tropical medicine, che ha analizzato i dati di 854 città del Vecchio Continente per giungere a tale conclusione.
Due terzi delle persone morte sarebbe ancora viva senza i cambiamenti climatici
Secondo i ricercatori, almeno il 68 per cento del totale dei decessi legati al caldo è attribuibile ai cambiamenti cimatici L’aumento della temperatura media globale, infatti, ha esacerbato le condizioni atmosferiche in numerosi casi, rendendo ancor più invivibili i centri urbani. Di conseguenza, il riscaldamento climatico può essere considerato responsabile, secondo lo studio britannico, di una totale di morti compreso tra 15.013 e 17.864. Persone che oggi sarebbero ancora in vita.
Scientists can now attribute climate change-related deaths practically in real time. Here's how many people they estimate died due to this summer's heat waves in Europe https://t.co/XXGBWbwruG
Si tratta della prima stima (preliminare, sarà seguita da altre analisi) effettuata su numeri importanti in merito all’impatto sanitario del caldo estivo, che nel corso degli ultimi mesi è stato particolarmente elevato, soprattutto in alcuni periodi. Colpendo in particolare Spagna e Portogallo https://www.lifegate.it/mega-incendi-spegna-portogallo, così come i Paesi che affacciano sul Mediterraneo, ma che non ha risparmiato neppure le latitudini più elevate. Lo stesso Regno Unito ha registrato temperature al suolo ben al di sopra della media del periodo, con impatti importati su una popolazione non abituata a determinate condizioni meteorologiche.
In Italia 6.700 morti per il caldo, di cui 4.600 attribuibili al riscaldamento globale. Solo a Roma 800
In particolare, i ricercatori hanno generato dei modelli legati all’impatto dei cambiamenti climatici, stimando che – in loro assenza – in media le temperature nelle città europee sarebbero state inferiori di 2,2 gradi centigradi rispetto a quanto registrato. I risultati sono stati poi divisi per ciascuna città: Roma risulta una di quelle più colpite, con almeno 800 morti attribuibili alle condizioni di caldo estremo determinate dal riscaldamento globale. Ad Atene sono stati 600, a Parigi 400. Proprio l’Italia è il paese che è risultato più colpito dalle ondate di caldo, con oltre 6.700 morti, di cui quasi 4.600 attribuibili ai cambiamenti climatici.
Rising heat driven by climate change caused an estimated 16,500 deaths in European cities this summer, researchers said Wednesday. https://t.co/L8dqjFls8F via @RFI_En
Le persone più vulnerabili, come noto, sono i neonati, le persone anziane e quelle affette da problemi di salute, a partire da coloro che presentano patologie cardiovascolari. Nell’85 per cento dei casi, a morire sono state persone di più di 65 anni. Naturalmente, oltre ai decessi ci sono anche tutte le persone che fortunatamente sono rimaste in vita, ma hanno dovuto ricorrere a cure mediche se non a ricoveri ospedalieri.
Inoltre, si tratta di dati parziali, poiché riguardano solo una parte della popolazione europea. Lo scorso anno, uno studio pubblicato sulla rivista Nature Medicine aveva spiegato che per il 2023 si poteva concludere che furono complessivamente 47mila i morti in Europa per le ondate di caldo.
L’agenzia Noaa, che monitora lo stato di oceani e clima, ha indicato che luglio 2021 è stato il mese con le temperature più alte mai registrate finora.
Niente neve, picchi di 19 gradi in Norvegia e 28 in Francia: l’inverno 2019-2020 in Europa è stato decisamente anomalo. Lo confermano anche i dati ufficiali.
La guerra commerciale e i conflitti armati hanno parzialmente oscurato le numerose e deleterie scelte sul clima di Donald Trump nel suo primo anno del nuovo mandato da presidente.
Gli effetti dei cambiamenti climatici sulla salute umana potrebbero essere pesanti e generalizzati. 250mila morti in più all’anno nel 2050 secondo l’Oms.