Il disastroso impatto ambientale dell’industria del tabacco

Non solo malattie e morte. La produzione di tabacco presenta anche un impatto su clima e ambiente i cui numeri hanno dell’incredibile. I numeri in occasione del No tobacco day.

  • Il tabacco uccide oltre 8 milioni di persone all’anno nel mondo.
  • L’industria è anche responsabile di un impatto devastante su clima e ambiente.
  • Ciò nonostante, il numero di fumatori nel mondo continua ad aumentare.

Il fumo non è solo responsabile delle morte di più di 8 milione di persone ogni anno, in tutto il mondo: la produzione di tabacco comporta anche un impatto devastante dal punto di vista ambientale. A spiegarlo è un’analisi dell’Organizzazione mondiale della sanità, secondo la quale, a livello globale, la produzione di 6 miliardi di sigarette ogni anno comporta l’abbattimento di 600 milioni di alberi. E impone la dispersione di 84 milioni di tonnellate di CO2 nell’atmosfera, assieme ad un consumo di 24 miliardi di tonnellate di acqua.

La fabbricazione di tabacco produce 84 milioni di tonnellate di CO2 all’anno

Numeri che hanno dell’incredibile, soprattutto tenendo conto del fatto che sono legati alla fabbricazione di prodotti che provocano dipendenza, uccidono e fanno ammalare anche gravemente. Eppure, finora – a parte alcune cause personali e class action intentate in alcuni paesi – l’industria non è mai stata chiamata a contribuire né ai costi sanitari né a quelli ambientali. A pagare, al contrario, sono le collettività: noi.

A pesare sull’impatto del tabacco c’è poi l’inquinamento prodotto dopo l’uso, legato in particolare modo ai mozziconi di sigaretta. I filtri, infatti, sono costituiti in buona parte da plastica (acetato di cellulosa): per questo una volta buttati a terra o, peggio ancora, nei gabinetti o nei corsi d’acqua, impiegano tempi lunghissimi per decomporsi. Diventando microplastiche e finendo per essere mangiati dalla fauna acquatica e marina, entrando così nella catena alimentare e arrivando fino alle nostre tavole. Al contempo, le sigarette liberano numerose sostanze tossiche cancerogene una volta abbandonate.

Ogni anno abbandonati 4,5 miliardi di mozziconi di sigaretta nel mondo

Se si tiene conto del gatto che, ogni anno, vengono abbandonati in ogni dove circa 4,5 miliardi di mozziconi di sigaretta, si possono facilmente comprendere i contorni drammatici della questione. Per questo, nel 2019, l’Unione europea ha adottato una direttiva basata sul principio “chi inquina paga”. A partire dal prossimo mese di gennaio, i colossi del tabacco saranno considerati responsabili, per la loro parte, della presenza di questa immensa mole di rifiuti. Prendendo in carico una quota dei costi legati al recupero e allo smaltimento.

Fumo sigarette
L’Oms ha pubblicato un’analisi che rivela l’impatto ambientale della produzione e dell’uso di sigarette © Andrew Burton/Getty Images

Eppure, nonostante siano ormai universalmente noti i danni prodotti dal tabacco, per lo meno per la parte sanitaria, il numero di fumatori nel mondo continua ad aumentare. In Italia una persona su quattro usa sigari, sigarette e pipe. Percentuale che risulta in aumento non indifferente rispetto al 2019, quando la quota era pari al 22 per cento.

In Italia un quarto della popolazione fuma

“L’aumento dei fumatori rilevato – ha commentato Silvio Brusaferro, presidente dell’Istituto superiore di sanità, secondo quanto riportato dall’agenzia Ansa – rappresenta un segnale che desta preoccupazione e rispetto al quale è importante attivare azioni di prevenzione a partire dai più giovani per garantire una vita più lunga, con meno disabilità e qualitativamente migliore per noi e per chi ci vive accanto”.

Anche per questo, in occasione della Giornata mondiale senza tabacco che si celebra oggi, 31 maggio, l’Oms punta a sensibilizzare le popolazioni di tutto il mondo, affinché abbandonino un vizio costoso economicamente, pericolosissimo per la salute e anche catastrofico per ambiente e clima.

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