
Come il cloud computing può essere a ridotte emissioni di CO2
Da oggi è possibile optare per servizi di cloud computing che sfruttano energia prodotta con ridotte emissioni di anidride carbonica.
Da oggi è possibile optare per servizi di cloud computing che sfruttano energia prodotta con ridotte emissioni di anidride carbonica.
Sempre più colossi hi-tech costruiscono data center in Irlanda, che dovrà rendere la rete in grado di rispondere alla domanda. Ma di quale energia parliamo?
Col progetto Natick, Microsoft sta testando dei data center sottomarini e alimentati al 100% da rinnovabili, al largo delle coste scozzesi. Per ridurre i consumi energetici.
Negozi, uffici, data center e strutture sparse in 43 Paesi sono alimentati interamente da energia rinnovabile. Nel 2017 la produzione da fonti rinnovabili è cresciuta di oltre il 40 per cento.
Il processo di creazione di nuovi Bitcoin avviene attraverso complesse operazioni di crittografia, che impiegano migliaia di processori dedicati e sparsi nel mondo. La moneta virtuale potrebbe alimentare 3 milioni di case americane.
Sarà il terzo data center europeo. Un gioiello hitech tra i più efficienti al mondo. E sarà alimentato interamente con rinnovabili.
Google, Facebook e Apple ai primi posti per uso di rinnovabili, mentre i data center di Alibaba e Baidu vanno a carbone. La rete consuma il 12 per cento dell’elettricità.
Secondo un’indagine condotta dalla società di ricerca Lux Research, Google e Amazon emetterebbero fino al 30 per cento di CO2 in più rispetto a quella dichiarata.
I data center, in costante crescita, sarebbero responsabili del 2 per cento delle emissioni di gas a effetto serra.
L’azienda americana Apple ha annunciato un piano europeo per la costruzione di due nuovi data center. Entrambi rispetteranno rigidi standard di sostenibilità.