
Le comunità energetiche rinnovabili sono indispensabili per la transizione ecologica e hanno vantaggi ambientali, economici e sociali. Ecco come funzionano.
Negozi, uffici, data center e strutture sparse in 43 Paesi sono alimentati interamente da energia rinnovabile. Nel 2017 la produzione da fonti rinnovabili è cresciuta di oltre il 40 per cento.
Ora l’Apple store della Quinta strada, l’Apple Park di Cupertino, i data center nella contea di Galway, sono alimentati al 100% da rinnovabili. È quanto ha annunciato Apple lo scorso 9 aprile, spiegando come si tratti di “un traguardo che coinvolge negozi retail, uffici, data center e strutture in co-locazione in 43 Paesi, tra cui Stati Uniti, Regno Unito, Cina e India”. Un traguardo storico, che mette il gigante hitech nell’olimpo delle aziende che guidano la transizione energetica e la decarbonizzazione.
Tim Cook, amministratore delegato di Apple, in una nota fa sapere: “Siamo orgogliosi di aver raggiunto questo importante traguardo. Continueremo a spingerci oltre il limite di ciò che è possibile con i materiali nei nostri prodotti, nel modo in cui li ricicliamo, con le nostre strutture e con il nostro lavoro con i fornitori per trovare nuove fonti di energie rinnovabili, sempre più creative e all’avanguardia, perché sappiamo che il futuro dipende da questo”.
Già nel 2011 il colosso di Cupertino ha iniziato ad investire nelle rinnovabili, sia acquistando e investendo in progetti propri, sia scegliendo fornitori energetici sostenibili. Mentre è dal 2014 che i data center di Apple sono alimentati da energia rinnovabile.
Per quanto riguarda gli impianti, il gruppo ne possiede 25 di operativi, per una capacità produttiva totale di 626 megawatt. Di questi, 286 megawatt sono diventati disponibili nel 2017, un incremento di oltre il 40 per cento. Secondo quanto fa sapere l’azienda, altri 15 impianti sono in fase di costruzione che, una volta completati, concorreranno a produrre più di 1,4 gigawatt di energia.
Un percorso comunque complesso, date anche le disponibilità e le differenti condizioni incontrate negli Stati Uniti, in Cina o in Giappone. Certo l’astronave (così è chiamata la sede di Cupertino) è un esempio a livello mondiale e ciò che forse ci riserva il futuro: fotovoltaico distribuito, reti intelligenti di gestione dell’energia, accumulo a batteria. In Giappone invece Apple sta lavorando con una società locale per installare oltre 300 tetti fotovoltaici che produrranno 18mila megawattora l’anno, mentre a Singapore, dove manca lo spazio fisico, l’azienda ha installato impianti solari su 800 tetti.
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