Socially made in Italy, quando l’alta moda italiana è fatta a mano dalle detenute

Socially made in Italy, quando l’alta moda italiana è fatta a mano dalle detenute

Socially made in Italy è una comunità che tra etica, moda e diritti umani vede protagonisti i marchi dell’alta moda e le cooperative sociali che si occupano d’inserimento lavorativo con l’obiettivo di valorizzare il lavoro artigianale delle detenute all’interno di undici carceri femminili italiane. Cos’è Socially made in Italy Progetto della cooperativa sociale Alice che si occupa di formazione

CasArché, la casa che porta colore nella vita di mamme e bimbi in difficoltà

CasArché, la casa che porta colore nella vita di mamme e bimbi in difficoltà

Il colore è protagonista del progetto di ristrutturazione della casa di accoglienza CasArché di Fondazione Arché, curato dallo studio di architettura e interior design 23Bassi. Aperto a Quarto Oggiaro, quartiere alla periferia di Milano, a fine 2016, ospita mamme 
e bambini vulnerabili che si trovano in situazioni di disagio sociale
, affiancandoli nel cammino
 verso l’autonomia. La filosofia dietro CasArché CasArché è stata

Tsara, donne e uomini assieme per creare design sostenibile in Madagascar

Tsara, donne e uomini assieme per creare design sostenibile in Madagascar

Il progetto Tsara, che significa “bello” in lingua malgascia, utilizza il design come strumento per creare sviluppo economico sostenibile. Il designer Giulio Vinaccia ha ideato il progetto, nato nel 2014, assieme all’Organizzazione delle Nazioni unite per lo sviluppo industriale (Unido) e il finanziamento di Norad, l’agenzia norvegese per la cooperazione allo sviluppo. Unendo i talenti di donne

Uncut girls club, le ragazze etiopi che lottano contro le mutilazioni genitali femminili

Uncut girls club, le ragazze etiopi che lottano contro le mutilazioni genitali femminili

Lenteta, Weyinitu, Dorite, Dirshaye e Birtukan sono solo alcuni dei cinquanta membri dell’Uncut girls club (il Club delle ragazze non mutilate): un gruppo tutto al femminile che si riunisce regolarmente in una scuola nel distretto di Bonazura in Etiopia per confrontarsi sui rischi legati alle mutilazioni genitali femminili (Mgf) e sulle strategie per combatterle. Attraverso l’istruzione e la consapevolezza questo fronte