Il gruppo di moda Pvh ha sospeso le importazioni di cotone dallo Xinjang, in Cina, a causa della discriminazione ai danni degli uiguri.
Russia, il parlamento depenalizza le violenze domestiche
Per difendere i papà che “educano i figli” e i “valori della famiglia” in Russia le violenze su donne e bimbi potranno essere punite con una semplice multa.
Il parlamento della Russia ha approvato una legge che punta a depenalizzare le violenze commesse all’interno delle mura domestiche. I sostenitori del provvedimento hanno spiegato che esso è necessario per evitare “la distruzione della famiglia”. E se la decisione, così come la sua giustificazione, appaiono decisamente sorprendenti, lo è ancor di più il risultato della votazione in Aula. La norma è stata approvata, infatti, con una maggioranza schiacciante: 385 voti a favore e solamente due contrari.
“In Russia diecimila morti all’anno a causa di violenze domestiche”
D’ora in avanti, tutti gli atti violenti che non comportino un ricovero ospedaliero saranno considerati in Russia come passibili di semplici sanzioni amministrative. “In questo modo si depenalizza completamente la violenza e si sottrae alle vittime la loro unica possibilità di proteggersi”, ha commentato un collettivo di donne che organizzerà una manifestazione di protesta, a Mosca, il prossimo 4 febbraio. Le stesse organizzazioni femministe hanno sottolineato come in Russia muoiano ogni anno a causa delle violenze domestiche oltre diecimila donne. Mentre, secondo il Centro nazionale contro le violenze domestiche, sono 650mila quelle che vengono picchiate dai loro mariti o da altri familiari. Inoltre, secondo il Consiglio dei diritti dell’uomo del Cremlino, le statistiche ufficiali indicano che il 40 per cento dei crimini gravi commessi nel paese si consuma proprio in famiglia. Atti efferati dei quali sono vittime non solamente le donne ma anche i bambini.
Sono pochissimi, poi, i casi in cui si arriva ad una denuncia formale, e anche quando ciò accade, solamente nel tre per cento dei casi la questione arriva di fronte ad un giudice. In alcuni casi la polizia neppure interviene, come capitato nello scorso mese di novembre quando una donna è stata uccisa dalle percosse del proprio compagno a Orel, nella regione di Orlov, a circa 350 chilometri da Mosca. La vittima aveva chiamato i soccorsi, ma nessuno si era presentato, e anzi al telefono l’agente (una donna!) aveva perfino risposto sarcastica: “Non si preoccupi, se dovesse ammazzarla verremo ad indagare”.
Il testo sostenuto dall’autrice della legge anti-gay
A spingere a favore della norma è stata la Chiesa ortodossa, secondo la quale la “ratio” principale della norma sta nella necessità di evitare che i genitori possano essere processati per aver ricorso alla forza fisica “magari in modo moderato e giudizioso, e con l’obiettivo di educare i figli”. Il dibattito in Aula si è concentrato proprio su questo punto, “dimenticando” la questione delle donne. Una delle rarissime voci contrarie al progetto di legge è arrivata dal deputato comunista Yuri Sineltchikov, secondo il quale “le tradizioni russe non si basano sull’educazione delle donne a colpi di frusta, come qualcuno sostiene”.
Il testo era stato presentato una prima volta in Parlamento, nel luglio del 2016, dalla senatrice Elena Mizulina, nota per le proprie posizioni nettamente contrarie all’aborto, per la legge anti-gay e per la proposta di introdurre una tassa sui divorzi (necessaria “per preservare i valori tradizionali della famiglia” e per contrastare “i valori occidentali”). L’ultima versione è stata invece messa a punto dalla deputata Olga Batalina.
Siamo anche su WhatsApp. Segui il canale ufficiale LifeGate per restare aggiornata, aggiornato sulle ultime notizie e sulle nostre attività.
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale.
Il ministro degli Esteri israeliano ha detto che Guterres “sostiene terroristi, stupratori e assassini di Hamas, di Hezbollah, degli Houthi e ora dell’Iran”.
Per l’Oms il bilancio delle vittime della guerra in Sudan supera le 20mila vittime. Ad aggravare la situazione ci sono la carestia e l’epidemia di colera.
La prima donna presidente del Messico ha indossato la fascia tricolore: su di lei le aspettative per un Paese sempre più inclusivo.
Israele ha avviato nella serata di lunedì operazioni di terra in Libano. Onu e Stati Uniti chiedono un cessate il fuoco. Tel Aviv: “Raid limitati”.
Nelle scorse ore Israele ha colpito gli Houthi in Yemen, ha ucciso centinaia di persone in Libano e proseguito i raid a Gaza.
Il Partito della Libertà (Fpö) ha ottenuto il miglior risultato di sempre, contemporaneo al tonfo di conservatori, socialdemocratici e verdi. Tuttavia per l’Fpö non sarà facile formare un governo.
L’uragano Helene ha toccato terra in Florida, prima di dirigersi verso la Georgia. Vaste inondazioni da Tampa ad Atlanta.
Nei giorni in cui Zelensky incontrava Joe Biden e i più alti esponenti politici americani, portando a casa altri 8 miliardi di dollari di aiuti, il leader russo ha annunciato di abbassare la soglia per l’uso delle armi nucleari.